www.cresmedaily.it - Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

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Il traino PNRR riporta il rapporto fra investimenti fissi lordi e PIL a livelli da anni '80, con picco al 2025, quando il valore raggiungerà il 3,5%. Lo prevede il DEF 2024, approvato dal Consiglio dei ministri martedì 9 aprile e trasmesso dal MEF in Parlamento. Dal 2023 al 2027 questo rapporto non scenderà mai sotto il 3% (si veda il grafico), divenendo così uno dei dati salienti (e più stabili) dell'economia italiana dei prossimi anni.
Le imprese italiane consolidano gli spiragli di ottimismo che si erano affacciati nel 4° trimestre 2023 e migliorano le aspettative sulla condizione economica generale e sulle aspettative di business della propria azienda. Pesa la tensione nel Mar Rosso: un terzo delle imprese ha subito ritardi o rincari nell'approvvigionamento di input. Lo registra la consueta indagine trimestrale di Bankitalia sulle aspettative delle imprese su inflazione e crescita, effettuata con interviste ad aziende con oltre 50 dipendenti divise nei settori dell'industria in senso stretto, dei servizi e delle costruzioni. L'attesa sull'inflazione è di forte ridimensionamento sia a breve che a medio termine. Migliorano anche i giudizi sul credito e sulle condizioni per investire. Il settore delle costruzioni resta di gran lungo il più fiducioso. In particolare, sulle previsioni della domanda a tre mesi prevalgono di gran lunga quelli che la vedono in miglioramento: il saldo fra chi vede un miglioramento e chi vede un peggioramento è +39,4 (+1 per chi vede miglioramento, -1 per chi vede peggioramento, 0 per chi vede condizioni stabili). Le imprese edili vedono però prezzi alla produzione ancora più alti degli altri settori: +4,1%, in ribasso rispetto al +4,4% del 4° trimestre 2023, ma ancora molto più alto della media generale (2,5%).
Il Consiglio dei ministri ha approvato il DEF in versione leggera, in attesa di ricevere le linee guida della commissione UE sull'attuazione del nuovo patto di stabilità europeo: solo tendenziali senza il capitolo programmatico. L'ultima volta era successo nel passaggio di consegne da Draghi a Meloni.
Il nuovo scenario ambientale, caratterizzato da eventi critici, mostra con chiarezza come il peggioramento delle condizioni climatiche determini un aggravarsi dei danni che queste producono e dei costi che è necessario affrontare per intervenire post-eventi. In Italia dal 1944 a luglio 2023 si stimano danni prodotti da terremoti e dissesto idrogeologico per 358 miliardi. Tra 1944 e 2009 si sono spesi mediamente 4,2 miliardi di euro all’anno, dal 2010 al 2023 la spesa è salita a 6 miliardi. Ma mentre la spesa per riparare i danni degli eventi sismici è rimasta sui livelli storici (2,7 miliardi contro nel periodo 2009-2023 contro 3,1 del passato), quella per riparare ai danni del dissesto idrogeologico la spesa è triplicata passando da una media di 1 miliardo all’anno a 3,3 miliardi. 
Bankitalia ha diffuso le nuove previsioni 2024-2026, con un forte ridimensionamento dell'inflazione nel 2024 (da 1,9% a 1,3%), una sostanziale conferma delle previsioni del PIL nel triennio e un drastico taglio agli investimenti in costruzioni di 4,2 punti sulla variazione percentuale nel 2025 (da +1,7% a -2,5%) e di 2,5 punti sulla variazione 2026 (da +1,7% a -0,8%).
Sono stati pubblicati da ISPRA nel Quaderno Ambiente e Società 29/2023 i dati sul processo di adattamento delle città al cambiamento climatico. Sono 80 su 103 le città in Italia con popolazione superiore ai 60.000 abitanti che si sono impegnate a realizzare 248 progetti finalizzati ad aumentare la resilienza dei sistemi insediativi italiani rispetto ai rischi generati dai cambiamenti del clima. Questi progetti verranno realizzati grazie al primo “Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano”, approvato dal MITE nel 2021, con disponibilità finanziaria di 80 milioni da spendere entro fine 2024.
L’osservazione delle statistiche demografiche pone in evidenza un apparente paradosso, l’andamento della popolazione è in calo da oltre un decennio, mentre il numero di famiglie risulta ancora in crescita. Questa dinamica trova spiegazione nella riduzione della dimensione dei nuclei familiari, ed è un fenomeno antico, storicamente originato dalla transizione da un modello sociale tipico di una società agricola, con netta prevalenza di famiglie numerose, ad una moderna civiltà industriale, caratterizzata da bassa natalità e bassa mortalità.
Gli anni Duemila sono stati gli anni del più grande salto di scala della dotazione di capitale fisso della storia. Al livello mondiale, gli investimenti in costruzioni, a seguito di una crescita quasi ininterrotta, sono passati dai 6.366 miliardi di euro di inizio millennio (valutati ai prezzi del 2023), agli 11.650 miliardi dell’anno appena passato. In pratica, nonostante una crisi finanziaria sistemica (2006-2008), una pandemia (2020-2021) e un’improvvisa escalation inflazionistica (2022-2023), in poco più di un ventennio il mercato mondiale è quasi raddoppiato.
La produzione delle costruzioni cresce ancora a gennaio con +3,7% su dicembre 2023 e un +18,8% su gennaio 2023. Il primo è un dato destagionalizzato, il secondo un dato grezzo (il dato corretto per gli effetti di calendario è +14,8%). ISTAT inaugura la nuova serie dei numeri indici della produzione delle costruzioni (IPC) con base 2021, che - afferma la nota metodologica - utilizza come unico input produttivo le ore lavorate.
Sono stati pubblicati i dati semestrali OMI-Agenzia delle Entrate relativi ai prezzi immobiliari di vendita e locazione per il secondo semestre 2023. Un primo dato interessante è la dinamica dei prezzi di locazione delle abitazioni che crescono, in Italia, del +3,8% nel secondo semestre 2023 rispetto allo stesso periodo 2022; nel primo semestre l’incremento era stato del +2,9%. Ma la notizia più rilevante è la conferma del trend di aumento dei valori di locazione che si mostrano in crescita ben delineata da due anni: il dato nazionale indica +6,1% nel biennio 2022-2023.