www.cresmedaily.it - Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico e le opere commissariate proposte per 13,7 miliardi: 6 disponibili, 7,7 da trovare

Il Piano per gli interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico (PNIISSI) ha generato proposte per 13,5 miliardi cui si aggiungono, al momento, richieste per 180 milioni di finanziamenti per le opere commissariate. A fronte di questo fabbisogno, le risorse già disponibili e ripartite ammontano 5.954 milioni di euro. Si tratta delle risorse del PNRR, della legge di bilancio 2023, del PON Infrastrutture e reti 2014-2020 e del PSC 2021-2027. Le risorse da recuperare per far fronte al fabbisogno complessivo ammontano a 7.726 milioni. A fare chiarezza sulle partite finanziare del settore idrico è l'Allegato Infrastrutture al DEF.

Il capitolo “I programmi per lo sviluppo del settore idrico” rende chiaro anzitutto ciò che chiaro non era a molti, cioè che il PNIISSI diventa l’unica scatola programmatica in cui confluiscono tutti gli interventi infrastrutturali in atto per il settore idrico con diversi strumenti e che quindi nei 13,5 miliardi di investimenti proposti per il PNIISSI vanno ricompresi anche le opere finanziate con due Investimenti del PNRR (in tutto 4.122,5), le opere del Peschiera finanziate con la legge di bilancio 2023 (700 milioni), il Piano operativo Dighe 2014-2020 (556,5 milioni), il PON Infrastrutture e reti 2014-2020 (300 milioni) e il Piano Sviluppo Coesione 2021-2027 con le linee di intervento delle infrastrutture idriche (275 milioni).

Gli interventi finanziati con la missione M2C4 del PNRR, in particolare, sono ripartiti tra gli investimenti 4.1  e 4.2.

L’investimento 4.1 vale complessivamente 2 miliardi (900 milioni PNRR e 1.100 milioni su risorse nazionali) e prevede 124 interventi da realizzare con 74 diversi soggetti attuatori. Gli interventi sono “svolti su sistemi di approvvigionamento a scopo idropotabile e/o irriguo volti ad ottimizzare e completare infrastrutture idriche per la derivazione, l’accumulo e l’adduzione della risorsa, con l’obiettivo di incrementare la resilienza ai cambiamenti climatici, migliorare la sicurezza del patrimonio infrastrutturale esistente e ridurre gli sprechi di risorsa”.

Fra le opere finanziate o cofinanziate, le principali in termini economici e di particolare rilievo strategico sono relative la realizzazione delle opere di derivazione della diga di Campolattaro in Campania, quattro interventi per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico della città di Roma, un nuovo acquedotto potabile in Piemonte (Valle dell’Orco), il completamento della diga Pietrarossa in Sicilia, opere per il potenziamento di importanti schemi idrici potabili in Sicilia e in Sardegna e irrigui in Emilia-Romagna.

L’investimento 4.2 prevede interventi per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il  monitoraggio delle reti, con l’obiettivo di affrontare carenze che si protraggono da tempo soprattutto in materia di gestione delle risorse idriche e di ridurre significativamente le perdite di acqua potabile, potenziando e modernizzando le reti di distribuzione dell’acqua attraverso sistemi di controllo avanzati che consentano di monitorare i nodi principali e i punti più sensibili della rete.

Sono stati assegnati 900 milioni a 33 interventi finalizzati a ridurre le perdite di acqua potabile nella rete degli acquedotti. I 33 interventi finanziati (19 interventi ammessi al finanziamento interessano le regioni del Centro-Nord per 536 milioni e 14 quelle del Sud per 364 milioni), consentiranno di attrezzare entro il 31 dicembre 2024 circa 45.500 chilometri di condotte con sistemi di controllo innovativi per la localizzazione e la riduzione delle perdite, riducendo gli sprechi e limitando le inefficienze.

Entro il 31 marzo 2026 si prevede di estendere tali interventi a circa 72.000 chilometri di condotte. Sulla linea d’investimento M2C4-I4.2, a fronte delle risorse inizialmente disponibili e interamente assegnate, sono stati selezionati numerosi interventi ammessi ma non finanziati per carenza di fondi. A seguito della proposta di rimodulazione del PNRR, approvata da ECOFIN, sarà possibile procedere allo scorrimento della graduatoria delle proposte “ammesse ma non finanziate per carenza di fondi” grazie a un’ulteriore disponibilità di 1,024 miliardi.