www.cresmedaily.it - Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Il nuovo contratto di programma ANAS vale 44 miliardi, i programmi di nuove strade salgono a 55 miliardi (ma ce ne sono disponibili solo 19)

L'allegato Infrastrutture al DEF prova a fare ordine nei tanti numeri dei programmi di spesa e dei fondi disponibili dell'ANAS. Punto di partenza inevitabile il contratto di programma fra ANAS e governo 2021-2025, approvato lo scorso 21 marzo dal Comitato interministeriale per la politica economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS): il cdp vale in tutto 44.069 milioni di cui 23 miliardi già coperti e opere per 21 miliardi ancora da finanziare. I programmi per nuove opere salgono, con le nuove risorse del cdp, a 55.274 milioni, ripartiti come si vede nella torta, ma disponibili ci sono solo 19.067 milioni. Da reperire, quindi, 36.289 milioni.

Vediamo le singole voci dei programmi relativi a nuove opere da realizzare. Diciamo anzitutto che questo totale si può dividere anche fra nuove opere in senso stretto (18.238 milioni di cui 7.966 disponibili), completamento di itinerari (17.216 milioni di cui disponibili 5.965), adeguamento e messa in sicurezza (19.821 milioni di cui disponibili 5.136).

La suddivisione della torta è invece una ripartizione per tipologie di strada e zona territoriale. La voce più cospicua è quella dei trenta collegamenti relativi alle aree interne, in tutto 12.115 milioni (compresi 80 per le pedemontane)  di cui sono già disponibili 4.892 milioni.

Interessante il capitolo dei 17 collegamenti trasversali, politicamente molto richiesti negli ultimi anni – esattamente come le trasversali ferroviarie – ma con piani operativi ancora molto limitati. Questo stato di cose è confermato dai numeri in ballo: le trasversali appenniniche aspirano a programmi per 9.163 milioni ma hanno disponibili solo 2.640 milioni (con un fabbisogno di 6.560 milioni da reperire), quelle Est-Ovest hanno 188 milioni su 1.323 programmati, quelle di pianura sono ben nove per un valore di 816 milioni (altissima frammentazione in questo caso) e soli 191 milioni disponibili.

L’area dominante resta però quella tradizionale delle direttrici costiere con 4 interventi sull’Adriatica per un costo di 3.763 milioni (disponibili 1.366), 3 interventi sulla Ionica per un investimento di ben 8.812 milioni (3.822 disponibili) e 10 sulla Tirrenica con 7.566 milioni (di cui disponibili 1.082).

Altri capitoli in forte crescita sono quello dei nodi urbani (3.278 milioni di cui 1.122 disponibili) e gli interventi in Sicilia e Sardegna, rispettivamente con 4.792 milioni (2.764 disponibili, quasi il 60%) e 3.165 (disponibili 868, solo il 25%).

Per quanto riguarda le somme del contratto di programma 2021-2025 (che è una parte del tutto), la programmazione è suddivisa a sua volta in nuove opere (36.887 milioni), manutenzione (4.747 milioni), fondo opere in corso (1.774 milioni), investimenti tecnologici (429 milioni), fondo progettazione (232 milioni). Ai 36.887 milioni della cosiddetta “area ricognitiva” (opere appaltate nel 2021-2022) e alla “area programmatica” (da appaltare nel 2023-2025) vanno aggiunti nuovi interventi compresi nella “area di inseribilità” per cui sono già state avviate progettazioni. Questi interventi – che andranno in appalto dal 2025 in poi – valgono 18.388 milioni.