www.cresmedaily.it - Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

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Nel 2024, in base alle ultime cifre del network Euroconstruct, il valore complessivo degli investimenti per interventi su edifici non residenziali e la relativa manutenzione ordinaria è stimato in 665 miliardi di euro, pari al poco più del 30% del mercato complessivo delle costruzioni europeo. La dinamica prevista per l’anno in corso è di modesta contrazione, che arriva dopo la stagnazione registrata nel 2023.
Dall'ISTAT arriva un dato sorprendente sulla produzione nelle costruzioni di aprile: ci sarebbe stata infatti, secondo l'Istituto nazionale di statistica, una variazione percentuale congiunturale positiva di +2,3% dopo due mesi consecutivi negativi, un dato del tutto inatteso considerando gli effetti prodotti sul settore dalla fine del Superbonus e dal ridimensionamento di tutti gli altri incentivi. Il dato che suona clamoroso è però quello tendenziale: +10,5% corretto dagli effetti di calendario, +21% grezzo.
La dinamica di debole ripresa prevista nel biennio 2025-2026 per il mercato europeo delle costruzioni varia sensibilmente a livello di singoli paesi. La prima frenata del settore lo scorso anno vede principali responsabili i paesi nordici (Finlandia e Svezia segnano una contrazione di oltre il 12%, Danimarca e Norvegia rispettivamente dell’8,5% e 6,5%), ma pesa soprattutto la frenata dei mercati francese (-3%) e tedesco (-2,4%).
La scorsa settimana sono state presentate a Stoccolma, le nuove stime sulla dinamica del settore delle costruzioni in Europa. Il quadro che emerge è alquanto debole, con una flessione del 2,7% prevista per l’anno in corso, che consolida il trend negativo registrato alla fine del 2023, quando la produzione settoriale ha registrato una prima contrazione, attestata sul -1,4%. Per il 2025 è prevista una inversione di tendenza con una crescita modesta (+1,3%), che dovrebbe consolidarsi nel 2026 rimanendo comunque sotto il +2% (1,8%).
Inizia con le pagine del DIARIO DIAC una nuova avventura per il CRESME, un nuovo percorso che si affianca a quello della ricerca, un percorso intrapreso in partnership con Giorgio Santilli, che vede la nascita addirittura di un quotidiano dedicato ai temi delle infrastrutture e dell’ambiente costruito. Giorgio, sarà il direttore responsabile del giornale, sostenuto da una redazione di giornalisti esperti, dai ricercatori del CRESME e da una rete importante di partner che ne hanno condiviso l’iniziativa e fanno parte di un primo comitato editoriale. Rete che vorremmo si allargasse.
Il settore delle costruzioni, tradizionalmente lento nell'adozione di nuove tecnologie, sta vivendo una trasformazione significativa grazie all'introduzione dell'intelligenza artificiale (IA). L'IA offre soluzioni innovative per affrontare sfide complesse, migliorando l'efficienza, la sicurezza e la sostenibilità dei progetti. In alcuni grandi cantieri l'IA viene già utilizzata per ottimizzare vari aspetti della gestione dei progetti di costruzione, dalla pianificazione alla realizzazione.
Il grafico aggiornato ad aprile delle condizioni di accesso al credito delle imprese non finanziarie potrebbe essere inteso come l'ultimo dato della fase restrittiva della politica monetaria della BCE. Oppure, dopo le parole di Lagarde alla prima riduzione dei tassi BCE, la conferma che il percorso verso l'allentamento delle restrizioni della politica monetaria sarà "accidentato", niente affatto lineare.
Negli ultimi anni l'andamento occupazionale in Italia ha subito significativi cambiamenti. Dopo una lunga recessione economica, il mercato del lavoro italiano ha visto una ripresa dell'occupazione generale. Tuttavia, questa crescita è stata accompagnata da un aumento dell'occupazione precaria e sottopagata, fenomeni che dovrebbero destare maggiore preoccupazione. Secondo i dati ISTAT, il numero di occupati in Italia è passato dai 22,12 milioni del 2015 ai 23,58 milioni nel 2023, segnando una crescita occupazionale di 1,46 milioni di unità.
Nuovo forte arretramento della produzione industriale che ad aprile fa segnare un calo dell'1% su marzo (che diventa -1,3% se si prende il dato destagionalizzato) e un -2,9% tendenziale. Lo rileva l'Istat. Il dato su base annua porta il segno meno per il 15° mese consecutivo, mentre sono negativi 21 degli ultimi 25 dati mensili. Il numero indice con base 2021 del dato tendenziale fa segnare 93,6.
Riparte il Pil europeo dopo la battuta d'arresto del quarto trimestre 2023. Eurostat ha confermato la stima preliminare di +0,3% per il primo trimestre 2024 sia per la UE che per l'eurozona, quando nel precedente trimestre la variazione era stata rispettivamente zero e -0,1%. Il dato tendenziale pure evidenzia una crescita più sostenuta: nell'area euro si passa dal +0,2% del quarto trimestre 2023 al +0,4% del primo trimestre del 2024, mentre nella UE la crescita sui dodici mesi si sale da +0,3% a +0,5%. Curiosamente anche l'economia americana ha riportato nel primo trimestre 2024 una crescita di +0,3%, in forte rallentamento però rispetto al +0,8% del quarto trimestre 2023. A trainare il Prodotto europeo sono state soprattutto le esportazioni che hanno registrato un +1% nella UE e +1,4% nell'eurozona.