www.cresmedaily.it - Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

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Il valore della produzione per opere del genio civile nei 19 paesi Euroconstruct supera, come visto, i 470 miliardi nel 2023, cifra d’affari destinata, per più di metà, a interventi in infrastrutture di trasporto. La quota più rilevante va alla rete stradale di ogni grado, che lo scorso anno ha assorbito investimenti e manutenzione ordinaria per oltre 162 miliardi (35%); seguono le ferrovie con 77,2 miliardi (16%) e l’insieme di sistemi per trasporto pubblico locale, porti e aeroporti, con 31,6 miliardi (7%).
È ormai da tutti gli anni 2000 che il settore delle infrastrutture si caratterizza come la componente più dinamica del mercato europeo delle costruzioni. Dal 2000 la curva che descrive lo sviluppo della produzione settoriale, ovvero investimenti in nuova costruzione, manutenzione straordinaria e manutenzione ordinaria, si colloca sempre bel al di sopra di quella relativa a tutto il segmento edilizio.
In una fase come quella attuale, contraddistinta dalla presenza di una fortissima incertezza di natura esogena - ovvero legata a fattori esterni come escalation geopolitiche, crisi sanitarie, fenomeni atmosferici estremi, ecc. - le stime e le previsioni macroeconomiche sono soggette, sia a forti variazioni temporali, sia a un forte disallineamento tra i diversi istituti.
Dopo i timidi segnali di ripresa del 2017 (+0,2%), e la frenata del 2018 (-0,7%) e del 2019 (-3,7%), nel 2020, in piena crisi pandemica, la capacità occupazionale delle costruzioni torna a crescere, con un bilancio annuale che fa registrare un +0,1%. I dati della rilevazione continua delle forze di lavoro dell’ISTAT, dopo la frenata del primo trimestre (-1,4%) e del secondo (-1,7%), a partire dal terzo trimestre 2020 evidenziano una progressione in crescita, con un incremento tendenziale che va dal +1,4% del terzo trimestre, al +2,3% del quarto.
Al netto del saldo per altri motivi (-107.029 abitanti), il conto provvisorio della popolazione residente al 31 dicembre 2023 è di 58.882.720 residenti, circa 115mila abitanti in meno rispetto all’anno precedente, che fanno seguito ai 180 mila in meno del 2022, i 200mila in meno del 2021 ed alla cifra record del 2020, che, scontando gli effetti della crisi sanitaria, aveva fatto registrare oltre 400mila abitanti in meno.
Il crollo dell'import Ue di gas dà ancora sollievo alla bolletta energetica europea. Lo rileva Eurostat. L'import di prodotti energetici è passato da una media mensile di 36,1 miliardi di euro del 2023 a un valore mensile di 30,5 miliardi nel primo trimestre del 2024 (-18,4%). Mentre però l'import di prodotti petroliferi ha subito solo una leggera flessione sia in quantità (da 38,7 a 38,2 milioni di tonnellate) che in valore (da 22,9 a 22,5 miliardi di euro), per il gas la frenata è stata forte.
Nel corso del 2024 l'occupazione in Italia ha mostrato segnali positivi, con un aumento costante del numero di occupati e una diminuzione del tasso di disoccupazione. Vediamo come sono andati i primi quattro mesi. Gennaio 2024 - L'occupazione è leggermente diminuita rispetto al mese precedente (-0,1%, pari a -30mila unità), con un calo tra gli uomini, i giovani sotto i 34 anni, i dipendenti a termine e gli autonomi. Tuttavia, ha registrato un incremento tra le donne e le persone con almeno 50 anni. Il tasso di occupazione è sceso al 61,8%, mentre il tasso di disoccupazione è rimasto stabile.
Del XXXVI Rapporto congiunturale del CRESME presentato ieri prendiamo la tabella che meglio rappresenta l'andamento del settore delle costruzioni in Italia, gli investimenti ripartiti per comparto. Prendiamo, in particolare, quella in cui gli importi sono misurati a valori costanti 2015 e le previsioni sono proiettate fino al 2027. I numeri, in termini reali, sono poco significativi e occorre tener conto che questi 166,2 miliardi di investimenti totali a valori 2015 per il 2024 equivalgono, in termini correnti, a 217,5 miliardi di euro. Significative sono, però, le quote dei singoli comparti. Due sono i fenomeni principali che caratterizzano questo ciclo di dodici anni fra il 2016 e il 2027 e la fotografia del momento attuale.
Con questa breve analisi dell’offerta di abitazioni in locazione proseguiamo quanto è stato esposto in un precedente articolo dedicato all’offerta di abitazioni in vendita. Chi ha letto il precedente articolo conosce già la fonte dei dati utilizzati, ovvero la consueta rilevazione che il Cresme effettua semestralmente su diversi parametri dell’offerta immobiliare in vendita e in locazione (il numero di offerte, il prezzo medio di vendita, la superficie, il numero di locali).
L’insieme dei segmenti "pubblici" all’interno del vasto mercato edilizio non residenziale europeo, si caratterizza per la migliore performance in tutto il periodo 2023-2026. Ma il quadro va completato guardando anche ai livelli di spesa raggiunti. Nel grafico che segue sono messi a confronto il livello della spesa per nuovi investimenti nei vari segmenti di mercato nel 2023, la variazione complessiva nei prossimi tre anni, e il gap del livello dell’output settoriale alla fine del 2023 rispetto al 2019.