www.cresmedaily.it - Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

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L’Italia, tra gli 11 paesi analizzati, è quella con il minor rapporto tra l’indice del prezzo delle abitazioni e l’indice dei redditi reali; questa situazione si è creata, tra il 2010 e il 2023, a causa del persistente calo dei prezzi reali di vendita e della dinamica asfittica dei redditi reali disponibili delle famiglie. Il confronto con gli altri paesi è impietoso poiché quasi ovunque si registrano sia incrementi dei valori immobiliari ed incrementi, più o meno proporzionali dei redditi. La tabella si basa sul rapporto tra prezzi delle abitazioni e redditi sulla base della dinamica 2010-2023, misurati in valori reali (al netto della variazione dei prezzi al consumo) e convertiti in numero indice con base 100 nel 2010.
Torna d'attualità politica il Fondo sviluppo coesione "regionale" che può contare su un quadro finanziario di 32,4 miliardi, pari al 60% del FSC 2021-2027 totale (compreso quello "nazionale") di 53,9 miliardi. Interventi per 3,1 miliardi, approvati dal Parlamento dal 2020 a oggi, hanno ridotto le disponibilità "regionali" effettive a 29,3 miliardi, ripartite fra le Regioni dalla delibera CIPESS del 3 agosto 2023. Nel grafico è rappresentata questa ripartizione. Le risorse sono assegnate alle singole Regioni sulla base di un piano approvato insieme a un "accordo di coesione" firmato dal ministro Fitto con il Governatore. Le intese firmate sono finora sei: Liguria, Lombardia, Veneto, Marche, Piemonte e Lazio per 3,8 miliardi assegnati.
L'ISTAT ha pubblicato i dati del terzo trimestre sui permessi di costruire. Per il numero di abitazioni autorizzate il dato congiunturale è fermo dopo un +4,2% nel primo trimestre e un -4,9% nel secondo, mentre in termini di superficie abitabile il terzo trimestre è +0,3% dopo aver fatto +5,2% e -5,1%. Il dato tendenziale è a -0,9% per il numero di abitazioni e a +0,4% per la superficie abitabile. Andamento oscillatorio anche nel settore non residenziale, dove nel terzo trimestre si registra un -13,9% dopo due periodi positivi di +0,4% e +10,2%. Il tendenziale a -6,6% si mangia la crescita annuale del primo semestre dopo quella del 2022 (+2,8%).
L'Agenzia internazionale per l'Energia (OCSE) ha presentato ieri il Rapporto "Renewebles 2023"sottolineando come "la capacità mondiale di generare elettricità da fonti rinnovabili si sia espansa lo scorso anno più rapidamente che mai nell'ultimo trentennio". I 507 GW di incremento mondiale "equivalgono all'intera capacità di Germania, Francia, Spagna e Portogallo", ha detto Fatih Birol, direttore esecutivo dell’IEA, che ha ricordato come fra i cinque pilastri dell'accordo della COP 28 di Riad vi sia l'obiettivo di triplicare la capacità delle rinnovabili nel 2030.
Si parlerà molto del Piano nazionale complementare (PNC) agli investimenti del PNRR nelle prossime settimane. I numeri dicono che sarà questo Piano da 30,6 miliardi di finanziamenti, la prossima vittima sacrificale della riprogrammazione del PNRR innescata dal ministro Fitto. La Ragioneria generale denuncia, infatti, nel suo Report n.9 sul PNC, il generale ritardo: solo il 36% dei 39 obiettivi programmati al 3° trimestre 2023 è stato conseguito, il 31% solo parzialmente conseguito, il 28% non conseguito e il 5% posticipato.
Molte volte il dibattito sulle costruzioni si gioca sul piano del peso che questo settore ha sull’economia, ma i conti non sono sempre chiari, e spesso non tengono conto di che cos’è realmente il settore delle costruzioni. Certo in alcuni casi si esagera anche. Ma i conti in realtà si possono fare correttamente seguendo diverse metodologie che ci aiutano a comprendere il reale peso delle costruzioni sul sistema economico. Il Prodotto Interno Lordo è l’indicatore più utilizzato per misurare la crescita economica in quanto rappresenta il risultato finale dell’attività di produzione delle unità produttrici residenti e può essere misurato dal lato della produzione, dal lato della spesa e anche dal lato dei redditi. Qui lo analizziamo attraverso le prime due metodologie.
Le due commissioni VIA/VAS - quella per i progetti ordinari e quella per i progetti PNRR, FNC e PNIEC - marciano a pieno regime: nel corso del 2023 hanno completato 609 istruttorie (il dato è al 14 dicembre), 439 relative a progetti ordinari e 170 relative a progetti PNRR-PNIEC. Nel grafico a fianco la ripartizione per settori degli interventi ordinari. Già da questi dati si conferma la prevalenza di progetti energetici. In questo campo, molto rilevante il parere positivo a 167 piani e progetti di energia rinnovabili ed elettrodotti per un investimento di 51.045 milioni.
Il Rapporto annuale ENEA 2023 sulle detrazioni fiscali conferma che il costo unitario di risparmio energetico ottenuto nel 2022 con il Superbonus è quasi doppio rispetto all'Ecobonus: 5,71 euro per Kwh risparmiato contro 3,19. ENEA fornisce molti dati (in tabella i costi per tipologie di intervento) ma liquida la questione con tre righe a pag. 44: "I costi specifici unitari risultano più elevati rispetto ai corrispondenti dell’Ecobonus, e in parecchi casi superano il doppio. Ciò è dovuto alla maggiore complessità della procedura, ai requisiti aggiuntivi da rispettare, ai differenti adempimenti".
L'accordo quadro sta diventando uno degli strumenti contrattuali più utilizzati per realizzare lavori pubblici. Alla forte accelerazione delle aggiudicazioni di lavori, che sono passate dai 48,9 miliardi del 2021 ai 57,3 miliardi del 2022 (+17,2%) e a 77,1 miliardi nei primi dieci mesi del 2023 (+71% rispetto allo stesso periodo del 2022) è corrisposta una crescita del tutto analoga degli accordi quadro conclusi: prima un primo balzo a 17,1 miliardi nel 2021 (+190,3%), poi una ulteriore crescita a 21,2 miliardi nel 2022 (+24,1%) e a 25,4 miliardi nei primi dieci mesi del 2023 (+56,2% sullo stesso periodo del 2022). Nel triennio il totale degli accordi quadro è stato di 64 miliardi pari al 35% degli importi dei lavori aggiudicati. Ormai gli accordi quadro fanno un terzo del mercato totale dei lavori pubblici.
Le dimensioni della crescita del mercato delle costruzioni italiano nel 2021 e nel 2022 sono state eccezionali, veramente fuori scala. A valori correnti nel 2019 il valore della produzione delle costruzioni valeva 179,5 miliardi di euro, che nel 2020 scende a 172,7, nel 2021 rimbalza a 228,7 e nel 2022 a 282,8. Dal 2019 pre-pandemico al 2022 il mercato delle costruzioni è cresciuto di 103,3 miliardi di euro: + 57,5%. La crescita è importante anche a valori costanti: tra 2019 e il 2022 il 25,3%. La differenza tra valori correnti e valori costanti è data dall’aumento dei costi - dovuti all’inizio all’incremento dei prezzi delle materie prime e dei semilavorati su scala mondiale, e poi al costo dell’energia ma anche a una “eccezionale domanda di costruzioni” concentrata  in un tempo molto breve che ha messo in difficoltà l’offerta, e alla speculazione sui prezzi  che ne è derivata, favorita anche dagli eccezionali incentivi fiscali che nel frattempo avevano caratterizzato una parte importante delle domanda.