www.cresmedaily.it - Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

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Il settore delle costruzioni, tradizionalmente lento nell'adozione di nuove tecnologie, sta vivendo una trasformazione significativa grazie all'introduzione dell'intelligenza artificiale (IA). L'IA offre soluzioni innovative per affrontare sfide complesse, migliorando l'efficienza, la sicurezza e la sostenibilità dei progetti. In alcuni grandi cantieri l'IA viene già utilizzata per ottimizzare vari aspetti della gestione dei progetti di costruzione, dalla pianificazione alla realizzazione.
Il grafico aggiornato ad aprile delle condizioni di accesso al credito delle imprese non finanziarie potrebbe essere inteso come l'ultimo dato della fase restrittiva della politica monetaria della BCE. Oppure, dopo le parole di Lagarde alla prima riduzione dei tassi BCE, la conferma che il percorso verso l'allentamento delle restrizioni della politica monetaria sarà "accidentato", niente affatto lineare.
Negli ultimi anni l'andamento occupazionale in Italia ha subito significativi cambiamenti. Dopo una lunga recessione economica, il mercato del lavoro italiano ha visto una ripresa dell'occupazione generale. Tuttavia, questa crescita è stata accompagnata da un aumento dell'occupazione precaria e sottopagata, fenomeni che dovrebbero destare maggiore preoccupazione. Secondo i dati ISTAT, il numero di occupati in Italia è passato dai 22,12 milioni del 2015 ai 23,58 milioni nel 2023, segnando una crescita occupazionale di 1,46 milioni di unità.
Nuovo forte arretramento della produzione industriale che ad aprile fa segnare un calo dell'1% su marzo (che diventa -1,3% se si prende il dato destagionalizzato) e un -2,9% tendenziale. Lo rileva l'Istat. Il dato su base annua porta il segno meno per il 15° mese consecutivo, mentre sono negativi 21 degli ultimi 25 dati mensili. Il numero indice con base 2021 del dato tendenziale fa segnare 93,6.
Riparte il Pil europeo dopo la battuta d'arresto del quarto trimestre 2023. Eurostat ha confermato la stima preliminare di +0,3% per il primo trimestre 2024 sia per la UE che per l'eurozona, quando nel precedente trimestre la variazione era stata rispettivamente zero e -0,1%. Il dato tendenziale pure evidenzia una crescita più sostenuta: nell'area euro si passa dal +0,2% del quarto trimestre 2023 al +0,4% del primo trimestre del 2024, mentre nella UE la crescita sui dodici mesi si sale da +0,3% a +0,5%. Curiosamente anche l'economia americana ha riportato nel primo trimestre 2024 una crescita di +0,3%, in forte rallentamento però rispetto al +0,8% del quarto trimestre 2023. A trainare il Prodotto europeo sono state soprattutto le esportazioni che hanno registrato un +1% nella UE e +1,4% nell'eurozona.
La diminuzione della natalità è una preoccupazione crescente in molti paesi sviluppati. Questa tendenza, se non affrontata, può portare a squilibri demografici significativi e a conseguenze economiche e sociali di vasta portata. Diversi paesi hanno implementato politiche di sostegno alla natalità con risultati positivi. Questo articolo esplora alcuni casi studio di successo, confrontandoli con la situazione italiana, analizzando le strategie adottate e i risultati ottenuti, supportati da dati numerici dettagliati e considerando le differenze tra paesi nella condizione occupazionale dei giovani ed il livello dei redditi.
Sorpresa. Gli investimenti in costruzioni non flettono nel 1° trimestre 2024, anzi crescono ancora a dispetto delle aspettative. Lo dice l'Istat che vede ancora il settore spingere investimenti fissi lordi e Pil, attestati rispettivamente a +0,3% e +0,5% congiunturali e +0,7% e +4,0% tendenziali. Ben più alte le percentuali degli investimenti in costruzioni: le abitazioni a +1.5% congiunturale e +8,8% tendenziale, gli edifici non residenziali e opere pubbliche a +2,2% congiunturale e +5% tendenziale.
In un recente convegno sull'Italia nel contesto globale e poi nelle sue considerazioni finali di venerdì scorso, il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, ha posto l'accento sul fenomeno della fuga di cervelli che affligge il nostro paese. Secondo Panetta, l'emigrazione di giovani talenti e professionisti qualificati rappresenta una delle principali sfide per l'Italia, minando la crescita economica e il futuro del capitale umano. Panetta ha evidenziato come dal 2018 al 2023 circa 800.000 italiani abbiano lasciato il paese e come oltre il 60% di questi avesse un'istruzione terziaria o secondaria.
Il 10% più ricco degli italiani detiene il 60% della ricchezza netta totale, mentre la metà meno facoltosa ne possiede soltanto il 7%. La composizione di questa ricchezza rivela, inoltre, che la metà meno ricca possiede gran parte del patrimonio in case, il 75% precisamente, mentre il decimo più ricco si ferma al 33% di patrimonio in abitazioni contro il 58% in attività finanziarie. Sono dati riferiti al 2023 e contenuti nella Relazione annuale di Bankitalia.
Nel 2022 il contributo degli investimenti in costruzioni alla crescita è stato di 1,2 punti percentuali sui 4 totali di variazione positiva del PIL. A questa crescita avevano contribuito le esportazioni per 3,3 punti, la domanda interna di famiglie e Pa per 4,7 punti e gli investimenti delle imprese per 0,6 punti, mentre importazioni e variazione delle scorte avevano avuto un effetto negativo rispettivamente per 3,9 e 0,2 punti. Lo sostiene Bankitalia nella sua Relazione annuale, che nella tavola 4.1 della pagina 51, si sofferma poi sull’analisi del 2023, quando il PIL è cresciuto dello 0,9 per cento. “Sulla netta decelerazione rispetto al 2022 – scrive Via Nazionale - hanno inciso l’esaurirsi del recupero delle attività più colpite dalla pandemia, la debolezza della domanda mondiale e le condizioni monetarie più restrittive”.