www.cresmedaily.it - Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

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Nel primo trimestre del 2024 sono cresciuti, rispetto al quarto trimestre del 2023, i permessi di costruire rilasciati per la realizzazione di nuove abitazioni sia in numero (da 13.796 a 14.393) sia in superficie utile abitabile espressa in metri quadrati (da 1.170.994 a 1.216.696). La crescita congiunturale al netto di fattori stagionali è stata rispettivamente del +4,3% e del +3,9%.
Quante saranno le opere che dovranno avere una progettazione in BIM il prossimo anno con l'abbassamento (previsto dal codice 36) da 5,4 milioni a 1 milione della soglia da cui scatta l'obbligo? Impossibile una previsione precisa, ovviamente, ma ci si può avvicinare. E ci si può avvicinare al numero dei progetti che perderanno l'obbligo del Bim se l'innalzamento della soglia da 1 a 2 milioni entrerà - come si vocifera insistentemente nei palazzi romani - nel decreto correttivo del codice 36 che sta mettendo a punto il ministro Salvini.
E' un'economia "vischiosa", ancora in fase di attesa, con divergenze ridotte e oscillazioni limitatissime fra il 2024 e il 2025 nelle varie aree del pianeta, con un risultato complessivo del prodotto a livello mondiale che resta inchiodato fra il +3,2% e il +3,3%. Lo dice il Fondo monetario internazionale e anche le revisioni delle previsioni per i singoli Paesi, rispetto al world economic outlook di aprile, sono impercettibili: le eccezioni più rilevanti sono la Cina, con 0,4 punti percentuali di crescita in più sia nel 2024 che nel 2025, ma mantenendo il calo del PIL fra i due anni, e la Spagna che nel solo 2024 incassa mezzo punto in più. Eppure i rischi globali ci sono ancora, dice l'FMI, quello dell'inflazione soprattutto è ancora alto per via dei servizi che mantengono prezzi alti e ritardano la disinflazione generale. L'Italia non si sottrae a questo clima generale con una previsione per il 2024 di 0,7% e per il 2025 +0,9%, in linea con le previsioni internazionali e al di sotto della previsione del governo che continua a ritenere possibile un +1% quest'anno e +1,2% il prossimo.
Un grafico pubblicato a pagina 41 del Bollettino n. 3/2024 di Bankitalia ha il pregio di fare il punto, pressoché definitivo, sullo stato di attuazione dei progetti di lavori pubblici definanziati dal PNRR, suddivisi per tipologia di stazione appaltante. I dati sono ripresi da ANAC e dalle casse edili, ma le elaborazioni e il grafico sono particolarmente efficaci. La colonnina più interessante è ovviamente quella dei comuni che hanno pagato il prezzo più alto, in termini di stralcio, della revisione. Il 32% di opere comunali che rimangono nel Pnrr era così composto: il 7% di opere non aggiudicate, l'8% di opere aggiudicate e il 17% di opere in fase di esecuzione.
Le vicende più recenti hanno evidenziato quanto il fattore energia sia divenuto centrale nella definizione dei livelli di competitività di imprese e territori. Strategie di investimento mirate a ottimizzare l’utilizzo delle risorse e ridurre gli sprechi sono poste oggi al centro dell’agenda politica.
Gli addetti ai lavori e gli interessati al mercato immobiliare già conoscono i dati OMI relativi al primo trimestre dell’anno in corso che confermano la tendenza al calo in atto anche nel 2023, mostrando un segno negativo più intenso delle attese con il -7,2%. Sono noti anche i dati relativi ai capoluoghi di provincia che nel 1° trimestre del 2024 scendono del -8,2% mentre i comuni non capoluogo subiscono un minore impatto con il -6,8%.
I matrimoni misti in Italia, intesi come unioni tra cittadini italiani e stranieri, rappresentano un fenomeno sempre più rilevante dal punto di vista demografico e sociale. La provenienza geografica degli sposi stranieri in matrimoni misti è diversificata. Secondo i dati ISTAT, le principali nazionalità coinvolte sono Albania, Marocco, Romania e Tunisia per gli uomini e Romania, Ucraina, Brasile e Filippine per le donne, nelle proporzioni evidenziate dal grafico. Questa varietà riflette i flussi migratori verso l'Italia e la presenza di comunità straniere consolidate nel paese.
A luglio del 2021, nel pieno dell’euforia per la ripresa post-pandemica, il tasso di inflazione armonizzato sui prezzi al consumo in Italia, su base annua, era pari all’1,0%; l’indice aggregato per l’area euro era pari al 2,2%; il tasso di riferimento della politica monetaria comune era pari allo 0% (politica monetaria espansiva).
Il valore della produzione per opere del genio civile nei 19 paesi Euroconstruct supera, come visto, i 470 miliardi nel 2023, cifra d’affari destinata, per più di metà, a interventi in infrastrutture di trasporto. La quota più rilevante va alla rete stradale di ogni grado, che lo scorso anno ha assorbito investimenti e manutenzione ordinaria per oltre 162 miliardi (35%); seguono le ferrovie con 77,2 miliardi (16%) e l’insieme di sistemi per trasporto pubblico locale, porti e aeroporti, con 31,6 miliardi (7%).
È ormai da tutti gli anni 2000 che il settore delle infrastrutture si caratterizza come la componente più dinamica del mercato europeo delle costruzioni. Dal 2000 la curva che descrive lo sviluppo della produzione settoriale, ovvero investimenti in nuova costruzione, manutenzione straordinaria e manutenzione ordinaria, si colloca sempre bel al di sopra di quella relativa a tutto il segmento edilizio.