www.cresmedaily.it - Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

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Un grafico pubblicato a pagina 41 del Bollettino n. 3/2024 di Bankitalia ha il pregio di fare il punto, pressoché definitivo, sullo stato di attuazione dei progetti di lavori pubblici definanziati dal PNRR, suddivisi per tipologia di stazione appaltante. I dati sono ripresi da ANAC e dalle casse edili, ma le elaborazioni e il grafico sono particolarmente efficaci. La colonnina più interessante è ovviamente quella dei comuni che hanno pagato il prezzo più alto, in termini di stralcio, della revisione. Il 32% di opere comunali che rimangono nel Pnrr era così composto: il 7% di opere non aggiudicate, l'8% di opere aggiudicate e il 17% di opere in fase di esecuzione.
Le vicende più recenti hanno evidenziato quanto il fattore energia sia divenuto centrale nella definizione dei livelli di competitività di imprese e territori. Strategie di investimento mirate a ottimizzare l’utilizzo delle risorse e ridurre gli sprechi sono poste oggi al centro dell’agenda politica.
Gli addetti ai lavori e gli interessati al mercato immobiliare già conoscono i dati OMI relativi al primo trimestre dell’anno in corso che confermano la tendenza al calo in atto anche nel 2023, mostrando un segno negativo più intenso delle attese con il -7,2%. Sono noti anche i dati relativi ai capoluoghi di provincia che nel 1° trimestre del 2024 scendono del -8,2% mentre i comuni non capoluogo subiscono un minore impatto con il -6,8%.
I matrimoni misti in Italia, intesi come unioni tra cittadini italiani e stranieri, rappresentano un fenomeno sempre più rilevante dal punto di vista demografico e sociale. La provenienza geografica degli sposi stranieri in matrimoni misti è diversificata. Secondo i dati ISTAT, le principali nazionalità coinvolte sono Albania, Marocco, Romania e Tunisia per gli uomini e Romania, Ucraina, Brasile e Filippine per le donne, nelle proporzioni evidenziate dal grafico. Questa varietà riflette i flussi migratori verso l'Italia e la presenza di comunità straniere consolidate nel paese.
A luglio del 2021, nel pieno dell’euforia per la ripresa post-pandemica, il tasso di inflazione armonizzato sui prezzi al consumo in Italia, su base annua, era pari all’1,0%; l’indice aggregato per l’area euro era pari al 2,2%; il tasso di riferimento della politica monetaria comune era pari allo 0% (politica monetaria espansiva).
Il valore della produzione per opere del genio civile nei 19 paesi Euroconstruct supera, come visto, i 470 miliardi nel 2023, cifra d’affari destinata, per più di metà, a interventi in infrastrutture di trasporto. La quota più rilevante va alla rete stradale di ogni grado, che lo scorso anno ha assorbito investimenti e manutenzione ordinaria per oltre 162 miliardi (35%); seguono le ferrovie con 77,2 miliardi (16%) e l’insieme di sistemi per trasporto pubblico locale, porti e aeroporti, con 31,6 miliardi (7%).
È ormai da tutti gli anni 2000 che il settore delle infrastrutture si caratterizza come la componente più dinamica del mercato europeo delle costruzioni. Dal 2000 la curva che descrive lo sviluppo della produzione settoriale, ovvero investimenti in nuova costruzione, manutenzione straordinaria e manutenzione ordinaria, si colloca sempre bel al di sopra di quella relativa a tutto il segmento edilizio.
In una fase come quella attuale, contraddistinta dalla presenza di una fortissima incertezza di natura esogena - ovvero legata a fattori esterni come escalation geopolitiche, crisi sanitarie, fenomeni atmosferici estremi, ecc. - le stime e le previsioni macroeconomiche sono soggette, sia a forti variazioni temporali, sia a un forte disallineamento tra i diversi istituti.
Dopo i timidi segnali di ripresa del 2017 (+0,2%), e la frenata del 2018 (-0,7%) e del 2019 (-3,7%), nel 2020, in piena crisi pandemica, la capacità occupazionale delle costruzioni torna a crescere, con un bilancio annuale che fa registrare un +0,1%. I dati della rilevazione continua delle forze di lavoro dell’ISTAT, dopo la frenata del primo trimestre (-1,4%) e del secondo (-1,7%), a partire dal terzo trimestre 2020 evidenziano una progressione in crescita, con un incremento tendenziale che va dal +1,4% del terzo trimestre, al +2,3% del quarto.
Al netto del saldo per altri motivi (-107.029 abitanti), il conto provvisorio della popolazione residente al 31 dicembre 2023 è di 58.882.720 residenti, circa 115mila abitanti in meno rispetto all’anno precedente, che fanno seguito ai 180 mila in meno del 2022, i 200mila in meno del 2021 ed alla cifra record del 2020, che, scontando gli effetti della crisi sanitaria, aveva fatto registrare oltre 400mila abitanti in meno.