www.cresmedaily.it - Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Tra il 2022 e il 2024 il mercato della riqualificazione residenziale perderà 39 miliardi di euro. Il calo continuerà nel 2025

Secondo la nostra stima tra 2022 e 2024 il mercato della riqualificazione straordinaria si ridurrà di un terzo, a valori correnti si passerà da 118,5 miliardi di euro a 79,4: saranno 39 miliardi di euro in meno. A valori deflazionati si tratta del -34,3%. Le decisioni prese dal governo e le dimensioni degli incentivi utilizzati, insieme a una posizione analiticamente leggera nel valutare tutti gli effetti degli incentivi, portano a questa dinamica. A valori costanti ci sarà un calo dell’11,6% nel 2023 e del 25,8% nel 2024.

Il calo continuerà anche nel 2025 con valori contenuti, che il CRESME stima del -2%.

Tabella – Investimenti nelle costruzioni – Variazioni % su anno precedente – Valori costanti 2015
Fonte: CRESME/SI
2020 2021 2022 2023 2024 2025
Rinnovo Residenziale -5,3% 34,6% 31,6% -11,4% -25,8% -2,0%
TOTALE INVESTIMENTI -4,8% 21,0% 14,0% -0,6% -8,5% 0,5%

L’effetto che più pesa sul mercato riguarda l’eliminazione della possibilità di cessione del credito. Tra 2020 e 2023 la cessione del credito ha rappresentato il 63,7% della spesa incentivata.

Tabella – Investimenti in riqualificazione edilizia residenziale – le componenti della crescita
Fonte: elaborazione Cresme da Cresme (a,b,c) e Ministero Economia (d)
  2020 2021 2022 2023 TOT 2020-23
(a)      Investimenti (Mld €) 51,5 82,1 118,5 107,6 359,7
(b)      Variazione prezzi 0,4% 18,4% 9,6% 2,5%  
(c)       Spesa incentivata (Mld €) 31,0 59,5 87,7 74,2 252,4
(c/a) Incidenza spesa incentivata 60% 72% 74% 69% 70,2%
(d)      1° Cessioni crediti d’imp.+ sconti in f. (Mld €) 3,2 56,9 67,1 33,5 160,7
(d/c) Incidenza % cessione credito su spesa 10,3% 95,6% 76,5% 45,1% 63,7%

La mancanza di incentivi in una fase di mercato ben più critica di quella del 2021 e del 2022 porta all’inevitabile rallentamento degli investimenti in manutenzione straordinaria del patrimonio esistente. E questo mentre le direttive europee – pur ridimensionate nel corso delle trattative – porranno nuovi obiettivi alla riqualificazione.

Grafico – Investimenti in riqualificazione di edilizia residenziale – milioni di euro a prezzi 2015 Fonte: elaborazioni e stime CRESME

Sembra così essere sempre più necessario riflettere su quale forma di sussidio alla domanda potrà essere costruita nei prossimi anni, in particolare a decorrere dal 2025 con il netto depotenziamento degli incentivi e, al momento, nessuna riforma in vista. Questo,  nonostante la Direttiva EPBD, anche se annacquata, gli obiettivi FIT55  e il livello di esposizione al rischio sismico di una consistente parte del patrimonio immobiliare del Paese e in un mercato in cui  è evidente come fra le priorità di spesa dei possessori immobiliari, le voci “messa in sicurezza” e “efficienza energetica” non sono ai primi posti e pertanto necessitano di una spinta economica.