www.cresmedaily.it - Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Salvi i Piani urbani integrati: recuperati i 2,5 miliardi originari per mandare avanti oltre 300 progetti (resta un dubbio sugli ultimi 210 milioni)

La sostanza è salva. I Piani urbani integrati (PUI), che avevano ricevuto 2.703 milioni di euro dal combinato disposto PNRR+PNC ed erano poi stati definanziati con la revisione del Piano, hanno recuperato le loro risorse grazie al decreto legge PNRR 4 e potranno andare avanti, per altro senza più l'assillo della conclusione entro giugno 2026 che effettivamente ben pochi dei piani avrebbero rispettato. L'articolo 37 delle bozze di decreto legge circolate dopo l'approvazione del 26 febbraio in Consiglio dei ministri ripristina in realtà solo i 2.439,8 milioni del PNRR.

Non c’è ancora chiarezza, invece, sui 210 milioni stanziati nel 2021 dalla lettera l) del Piano nazionale complementare (articolo 1, comma 2). Nel vastissimo riordino di fondi e voci di spesa disposto dal decreto legge approvato lunedì scorso vengono citate le risorse necessarie per il reintegro delle risorse PNRR ma non viene mai citato, né nel senso di tagliarlo, né nel senso di confermarlo, lo stanziamento PNC di 210 milioni.

Un piccolo “giallo” che la tabella allegata al decreto legge (qui riprodotta in forma di grafico) sembra risolvere nel senso di una riconferma integrale di tutte le risorse, compresi i 210 milioni. La somma dei fondi destinati a ciascuna delle 14 aree metropolitane è infatti di 2.703,8 milioni e anche i fondi per le singole aree metropolitane sono riconfermati identici a quelli del 2021. Al primo posto Napoli con 351,2 milioni, in fondo Cagliari con 101,2.

La sostanza è, appunto, che la macchina può ripartire con oltre 300 progetti che hanno come minimo comun denominatore l’obiettivo di recuperare spazi urbani e aree già esistenti allo scopo di migliorare la qualità della vita e di promuovere processi di partecipazione sociale e imprenditoriale. I progetti – dice il ministero dell’Interno che ora si riappropria del coordinamento – “dovranno restituire alle comunità una identità attraverso la promozione di attività sociali, culturali ed economiche con particolare attenzione agli aspetti ambientali”. Richiesta per ogni progetto la misurazione del risparmio energetico generato dall’esecuzione dell’intervento.

Quasi certamente tutti i progetti dovranno fare un check sullo stato di attuazione e saranno sottoposti a una revisione dei cronoprogrammi anche perché lo spostamento dei termini in avanti è confermato dallo slittamento di 153,8 milioni al 2027. Possibili ulteriori slittamenti – ma qui i testi sono ancora molto confusi – al ulteriori 335 milioni al 2028 e al 2029.

Ultima annotazione: come tutti i progetti esclusi dal PNRR e ora rifinanziati, anche i PUI manterranno le procedure autorizzative e le norme sugli appalti riservate agli interventi PNRR. Compresa la rendicontazione sulla piattaforma REGIS. Tempi più lunghi, quindi, ma senza la possibilità di interpretare troppo flessibilmente la regola del rispetto dei tempi.