www.cresmedaily.it - Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Piccoli numeri locali ma percorsi di successo con i progetti dei Comuni per l’integrazione degli immigrati

L'integrazione degli immigrati è una delle sfide più complesse e rilevanti per molti paesi, inclusa l'Italia. La necessità di bilanciare l'invecchiamento della popolazione italiana e il crescente squilibrio tra popolazione in età lavorativa ed età pensionistica rende cruciale favorire percorsi di inclusione per gli stranieri. Due progetti emblematici in Italia che rappresentano modelli virtuosi di integrazione sono la "Rete dei Comuni Solidali" (ReCoSol) e il programma "Inclusione Attiva".

Questi programmi evidenziano l’importanza di un approccio integrato e coordinato per favorire l’integrazione sociale ed economica degli stranieri. 

Rete dei Comuni Solidali (ReCoSol)

Obiettivi e Strutturazione Il progetto ReCoSol, nato nel 2003, coinvolge oltre 200 comuni italiani con l’obiettivo di promuovere politiche di accoglienza e integrazione basate sulla solidarietà e cooperazione tra enti locali. La rete supporta i comuni nell’attuazione di progetti che favoriscono l’inclusione sociale, culturale ed economica degli stranieri, promuovendo una cultura dell’accoglienza e della convivenza pacifica​​.

Modalità Realizzative Il modello di accoglienza diffusa di ReCoSol evita la concentrazione di migranti in grandi centri, facilitando l’integrazione nel tessuto sociale locale. Le principali attività includono:

  • Assistenza sanitaria: Collaborazioni con le ASL locali per garantire l’accesso alle cure mediche.
  • Corsi di lingua italiana: Offerti da scuole pubbliche e associazioni, certificati secondo il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue.
  • Formazione professionale e orientamento al lavoro: Collaborazioni con enti di formazione e aziende per fornire competenze specifiche e facilitare l’ingresso nel mercato del lavoro.
  • Partecipazione comunitaria: Eventi culturali e sportivi, laboratori di arte e cucina, e iniziative di volontariato coinvolgono direttamente sia i residenti che i migranti promuovendo la conoscenza reciproca.
  • Sostenibilità economica: Progetti di microcredito e partenariati con imprese locali per la creazione di opportunità di lavoro. In alcune località sono stati avviati laboratori artigianali e cooperative agricole gestite da migranti.

Risultati Ottenuti Secondo i dati raccolti da ReCoSol nel 2023, l’iniziativa ha ottenuto significativi risultati sia qualitativi che quantitativi dimostrando l’efficacia dell’iniziativa.

Inclusione Attiva

Obiettivi e Iniziative Il programma “Inclusione Attiva”, implementato in vari comuni italiani tra cui Milano, Bologna, Torino, Firenze, Napoli, Roma, Genova, Palermo, Bari e Verona, rappresenta un esempio di successo nell’integrazione degli immigrati economici. Le città coinvolte hanno sviluppato un modello coordinato che include centri di accoglienza, formazione professionale, supporto all’imprenditorialità, e partecipazione comunitaria​​.

Iniziative Specifiche

  • Centro di Accoglienza e Orientamento (CAO): Fornisce informazioni su alloggio, sanità, istruzione e opportunità di lavoro. Esempio a Milano: Il CAO ha assistito oltre 5.000 immigrati nel primo anno offrendo supporto linguistico e burocratico​​.
  • Formazione professionale e tirocini: Collaborazioni con aziende per offrire corsi di formazione e tirocini. Torino ha avviato 200 tirocini nel settore manifatturiero e dei servizi​​.
  • Supporto all’imprenditorialità: Consulenza e finanziamenti per avviare nuove imprese. A Milano sono state create 50 nuove start-up da immigrati nel settore alimentare e tecnologico​​.
  • Eventi multiculturali: Festival e manifestazioni che promuovono la diversità culturale. Bologna ha organizzato il “Festival delle Culture” coinvolgendo oltre 10.000 partecipanti​​.
  • Partecipazione comunitaria: Iniziative di volontariato e programmi di mentoring. A Torino, 300 immigrati partecipano regolarmente ad attività di volontariato​​.
  • Salute e benessere: Accesso ai servizi sanitari locali e supporto psicologico per affrontare stress e traumi. A Bologna, gruppi di supporto hanno assistito oltre 500 persone​​.

Risultati Ottenuti Le iniziative hanno portato a significativi incrementi nei tassi di occupazione tra gli immigrati, con aumenti variabili dal 25% al 70% nei diversi comuni. Inoltre, le città hanno visto una notevole partecipazione ai corsi di formazione e agli eventi comunitari, e un miglioramento dell’accesso ai servizi sanitari.

Comune Tasso di Occupazione Aumentato (%) Partecipanti ai Corsi di Formazione Nuove Imprese Create Partecipazione Eventi Comunitari Accesso ai Servizi Sanitari (%) Supporto Psicologico (N. persone)
Milano 25 1.000 50 1.000 90 500
Bologna 70 700 20 10.000 85 500
Torino 30 500 30 300 80 300
Firenze 40 600 15 2.000 75 200
Napoli 50 800 25 5.000 70 400
Roma 45 900 35 6.000 85 450
Genova 35 400 20 1.500 80 300
Palermo 55 700 20 4.000 75 350
Bari 60 500 25 2.500 70 200
Verona 50 600 30 3.000 85 250

Valutazione Conclusiva

La combinazione delle best practices di ReCoSol e “Inclusione Attiva” offre un modello replicabile che dimostra come l’accoglienza e l’inclusione possano portare benefici significativi sia per i nuovi arrivati che per le comunità ospitanti. In un periodo storico caratterizzato da tensioni e sfide migratorie, questi esempi offrono un modello ispirante per altre realtà in Italia e nel mondo, sottolineando l’importanza della cooperazione tra diversi settori della società per costruire comunità più forti e coese.

Fonti dei Dati

Le informazioni e i dati riportati in questo articolo sono tratti da rapporti e pubblicazioni ufficiali relativi ai progetti “Rete dei Comuni Solidali” e “Inclusione Attiva”. I dati specifici sul progetto ReCoSol sono stati raccolti da rapporti interni e pubblicazioni della rete stessa, inclusi studi statistici e riconoscimenti ricevuti​​. Per quanto riguarda il programma “Inclusione Attiva”, i dati provengono da rapporti annuali delle amministrazioni comunali coinvolte, relazioni delle ONG e associazioni del terzo settore, studi accademici e statistiche ufficiali fornite dall’ISTAT e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali​​.

Enrico Campanelli

Laureato in Architettura con indirizzo Urbanistico, dal 1997 svolge attività di ricerca presso il CRESME, occupandosi in particolare della realizzazione di studi ed analisi di supporto alla pianificazione urbanistica e territoriale (scenari demografici e dimensionamento della domanda residenziale e non residenziale), collaborando, tra gli altri, al processo pianificatorio di Roma, Milano e Napoli. È l’ideatore ed il responsabile del sistema informativo e previsionale demografico DemoSI-CRESME, strumento di base per numerosi studi e ricerche dell’Istituto.