www.cresmedaily.it - Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Nel PNRR i comuni hanno spinto davvero: 12 miliardi in gara, 7,5 appaltati

Nel record di 93,9 miliardi di appalti messi in gara o avviati a procedura senza gara nel 2023, il dato più straordinario è quello dei comuni che hanno totalizzato 24,6 miliardi, il 108% più del 2022. Anche sottraendo i 7 miliardi dell'inceneritore di Roma, restano oltre 17 miliardi. Il CRESME ha svolto anche una specifica analisi sui lavori PNRR dei comuni che fino a ottobre era pari al 44%: traslata sull'intero 2023 fa 7,5 miliardi. Se si considerano anche 2021 e 2022, si arriva a 12 miliardi. Questo al netto degli appalti comunali messi in gara da Invitalia.

Ragionamento analogo si può fare sulle aggiudicazioni (il dato è fermo a ottobre 2023). Lo scorso anno i comuni hanno fatto nei primi dieci mesi aggiudicazioni per 5.458 milioni, di cui il 52% sono lavori PNRR. Si tratta di una fortissima accelerazione degli affidamenti che nel totale del periodo fino a ottobre 2023 sono stati pari a 6.167 milioni. Si può ipotizzare che a fine 2023, proprio in virtù di questa accelerazione, si arrivi almeno a 7,5 miliardi. Sempre al netto dell’attività svolta per i comuni da Invitalia.

Inevitabile tornare alle polemiche dei mesi scorsi fra il presidente dell’Associazione nazionale dei comuni, Antonio Decaro, e il ministro per l’Europa e il PNRR, Raffaele Fitto. Decaro ha sempre sostenuto che gran parte dei 13 miliardi di lavori comunali finanziati con il PNRR si erano messi in moto, erano stati cioè banditi o addirittura appaltati e in alcuni casi cantierati. Da questi numeri del CRESME si conferma che le cose stanno effettivamente così.