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Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Natalità, occupazione femminile, asili nido: ritardi italiani e politiche di successo in altri Paesi

La diminuzione della natalità è una preoccupazione crescente in molti paesi sviluppati. Questa tendenza, se non affrontata, può portare a squilibri demografici significativi e a conseguenze economiche e sociali di vasta portata. Diversi paesi hanno implementato politiche di sostegno alla natalità con risultati positivi. Questo articolo esplora alcuni casi studio di successo, confrontandoli con la situazione italiana, analizzando le strategie adottate e i risultati ottenuti, supportati da dati numerici dettagliati e considerando le differenze tra paesi nella condizione occupazionale dei giovani ed il livello dei redditi.

Francia: un approccio completo

La Francia è spesso citata come un esempio di successo nelle politiche di sostegno alla natalità. Le misure adottate includono:

  • Congedi parentali retribuiti: I genitori hanno diritto a congedi retribuiti generosi, con il congedo di maternità che può durare fino a 16 settimane per il primo figlio e fino a 26 settimane per il terzo figlio. Questo permette alle madri di prendersi cura del neonato senza perdere una parte significativa del loro reddito.
  • Sussidi per i figli: Le famiglie ricevono sussidi finanziari basati sul numero di figli. Nel 2023, le famiglie francesi ricevevano circa 132 euro al mese per il secondo figlio e 170 euro al mese per ogni figlio successivo. Questo aiuto finanziario diretto allevia le spese legate alla crescita dei figli.
  • Accesso a servizi per l’infanzia: La Francia offre una vasta gamma di servizi di cura per l’infanzia a prezzi accessibili, inclusi asili nido e scuole materne. La disponibilità di posti negli asili nido copre il 57% dei bambini sotto i 3 anni, mentre le scuole materne coprono quasi il 100% dei bambini dai 3 ai 6 anni. Questo permette ai genitori, soprattutto alle madri, di rientrare nel mercato del lavoro.

Grazie a queste politiche, la Francia ha uno dei tassi di natalità più alti in Europa, sebbene sempre in riduzione rispetto ai dati storici. Nel 2023 il tasso di natalità era di circa 1,83 figli per donna, risultato ottenuto senza compromettere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, che rimane relativamente alta, intorno al 61,5%.

 

Anno Tasso di Natalità (figli per donna) Tasso di Occupazione Femminile (%)

2010

2,00 60,3

2015

1,96 61,4

2020

1,84

61,3

2023

1,83

61,5

 

Condizione occupazionale dei giovani e livello dei redditi La stabilità occupazionale in Francia è generalmente alta, con un tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) intorno al 19,8% nel 2023. Il livello dei redditi medi per i giovani lavoratori (25-34 anni) è di circa 25.000 euro annui. Nonostante le difficoltà di inserimento iniziali, il mercato del lavoro francese offre una buona stabilità e opportunità di crescita.

 

Svezia: equilibrio tra lavoro e vita familiare

La Svezia è un altro esempio di successo grazie a politiche che promuovono un equilibrio tra lavoro e vita familiare:

  • Congedi parentali flessibili: Entrambi i genitori hanno diritto a 480 giorni di congedo parentale retribuito che possono condividere. Inoltre, 90 di questi giorni sono riservati a ciascun genitore, incoraggiando così la partecipazione attiva dei padri.
  • Supporto alla paternità: Oltre ai congedi parentali, i padri hanno diritto a 10 giorni di congedo retribuito alla nascita del figlio. Questo favorisce una maggiore partecipazione dei padri nella cura dei figli fin dalla nascita.
  • Assistenza all’infanzia: Il contributo pubblico per l’assistenza all’infanzia è assai rilevante e proporzionato al reddito familiare. La disponibilità di posti negli asili nido copre circa il 50% dei bambini sotto i 3 anni, mentre per i bambini dai 3 ai 6 anni la copertura è quasi universale.

Risultati

La Svezia ha un tasso di natalità relativamente alto per gli standard europei, con circa 1,69 figli per donna nel 2023. Le politiche di sostegno alla natalità hanno anche contribuito a un’elevata partecipazione delle donne al lavoro (78%) e a un equilibrio più equo nella divisione delle responsabilità domestiche tra uomini e donne.

 

Anno Tasso di Natalità (figli per donna) Tasso di Occupazione Femminile (%)
2010 1,98 74,5
2015 1,85 76,1
2020 1,66 77,5
2023 1,69 78,0

 

Condizione occupazionale dei giovani e livello dei redditi La condizione occupazionale dei giovani in Svezia è buona, con un tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) del 8,7% nel 2023. I redditi medi per i giovani lavoratori (25-34 anni) si attestano intorno ai 30.000 euro annui, supportando un alto tenore di vita che facilita la gestione delle spese familiari.

 

Germania: incentivi finanziari e supporto ai genitori

Negli ultimi anni, la Germania ha intensificato le sue politiche di sostegno alla natalità con misure come:

  • Elterngeld: Un’indennità parentale che fornisce il 67% del reddito netto del genitore che rimane a casa, con un massimo di 1.800 euro al mese per 14 mesi. Questa misura allevia lo stress finanziario e permette una condivisione più equa delle responsabilità tra i genitori.
  • Contributi per l’infanzia: Sussidi finanziari per ogni bambino che aumentano con il numero di figli. Questo supporto è cruciale per le famiglie con più figli, aiutandole a coprire le spese quotidiane.
  • Supporto all’assistenza all’infanzia: Espansione della disponibilità di posti in asili nido e scuole materne, oltre a miglioramenti nella qualità dei servizi. La disponibilità di posti negli asili nido copre circa il 33% dei bambini sotto i 3 anni, mentre per i bambini dai 3 ai 6 anni la copertura è superiore al 90%.

Risultati

Queste misure hanno contribuito a un leggero aumento del tasso di natalità, che è passato da 1,39 figli per donna nel 2010 a circa 1,57 nel 2023. L’Elterngeld è stato particolarmente apprezzato per il suo ruolo nel ridurre lo stress finanziario dei nuovi genitori e nel promuovere una condivisione più equa delle responsabilità tra i genitori.

 

Anno Tasso di Natalità (figli per donna) Tasso di Occupazione Femminile (%)
2010 1,39 66,1
2015 1,50 69,3
2020 1,54 70,1
2023 1,57 71,5

 

Condizione occupazionale dei giovani e livello dei redditi – La stabilità occupazionale in Germania è elevata, con un tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) del 5,7% nel 2023. I redditi medi per i giovani lavoratori (25-34 anni) sono di circa 28.000 euro annui, garantendo un buon livello di sicurezza economica per le famiglie.

 

Giappone: sfide e innovazioni

Il Giappone ha affrontato una significativa crisi demografica con alcune politiche innovative:

  • Sussidi per l’infanzia: Incentivi finanziari per le famiglie con bambini, progettati per alleviare il carico economico della genitorialità.
  • Congedi parentali: Estensione dei congedi parentali retribuiti per incoraggiare la partecipazione dei padri, cercando di bilanciare meglio le responsabilità familiari.
  • Supporto alle madri lavoratrici: Miglioramenti nell’accesso ai servizi di assistenza all’infanzia e politiche aziendali più flessibili. Tuttavia, la disponibilità di posti negli asili nido è limitata, coprendo solo il 27% dei bambini sotto i 3 anni e il 70% dei bambini dai 3 ai 6 anni.

Risultati

Nonostante gli sforzi, il Giappone continua a lottare con un basso tasso di natalità, che si attesta a circa 1,36 figli per donna nel 2023. Tuttavia, alcune delle misure recenti stanno iniziando a mostrare risultati positivi, come un aumento nel numero di padri che prendono congedo parentale e una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro (66,2%).

 

Anno Tasso di Natalità (figli per donna) Tasso di Occupazione Femminile (%)
2010 1,39 63,0
2015 1,45 64,3
2020 1,34 65,4
2023 1,36 66,2

 

Condizione occupazionale dei giovani e livello dei redditi

La stabilità occupazionale in Giappone è una sfida, con un tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) del 3,7% nel 2023, ma con una prevalenza di contratti di lavoro precari. I redditi medi per i giovani lavoratori (25-34 anni) sono di circa 24.000 euro annui, riflettendo una certa disparità economica rispetto agli altri paesi considerati.

 

Italia: una situazione critica

L’Italia ha implementato diverse misure per cercare di affrontare il problema della bassa natalità, ma i risultati sono stati limitati:

  • Bonus bebè: Introdotto per incentivare le nascite, il bonus bebè è un sussidio mensile variabile in base al reddito familiare. Nel 2023, l’importo era:
    • 160 euro al mese per le famiglie con un ISEE fino a 7.000 euro.
    • 120 euro al mese per le famiglie con un ISEE tra 7.000 e 25.000 euro.
    • 80 euro al mese per le famiglie con un ISEE superiore a 25.000 euro.
  • Assegno unico universale: Un contributo mensile destinato a tutte le famiglie con figli, introdotto nel 2022. L’importo varia in base all’età dei figli e al reddito familiare, con l’obiettivo di semplificare e sostituire altre forme di sostegno esistenti.
  • Congedi parentali:
    • Congedo di maternità: Le madri lavoratrici hanno diritto a cinque mesi di congedo retribuito al 100% del salario, di cui due mesi prima della data presunta del parto e tre mesi dopo.
    • Congedo di paternità: I padri hanno diritto a dieci giorni di congedo retribuito al 100%, da prendere entro i primi cinque mesi dalla nascita del bambino.
    • Congedo parentale: Entrambi i genitori possono richiedere ulteriori sei mesi di congedo fino al dodicesimo anno di età del bambino, retribuiti al 30% del salario.
  • Asili nido: Investimenti in asili nido sono stati fatti per aumentare la copertura, ma rimane insufficiente. La disponibilità di posti negli asili nido copre solo il 25% dei bambini sotto i 3 anni, mentre per le scuole materne la copertura è del 90%. Inoltre, i costi degli asili nido sono ancora elevati in molte regioni, rappresentando una barriera significativa per molte famiglie.

Risultati

Il tasso di natalità in Italia è uno dei più bassi in Europa, con circa 1,22 figli per donna nel 2023. Inoltre, la partecipazione delle donne al mercato del lavoro rimane significativamente inferiore rispetto agli altri paesi europei citati, attestandosi intorno al 49,5% nel 2023.

 

Anno Tasso di Natalità (figli per donna) Tasso di Occupazione Femminile (%)
2010 1,41 46,1
2015 1,35 48,2
2020 1,24 49,0
2023 1,22 49,5

Condizione occupazionale dei giovani e livello dei redditi 

La condizione occupazionale dei giovani in Italia è particolarmente critica, con un tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) del 29,2% nel 2023, uno dei più alti in Europa. I redditi medi per i giovani lavoratori (25-34 anni) sono tra i più bassi, attestandosi intorno ai 20.000 euro annui. La combinazione di alta disoccupazione e bassi redditi crea un contesto economico sfavorevole per le giovani famiglie.

 

Confronto tra Italia e Paesi di successo

Il confronto evidenzia chiaramente le differenze tra l’Italia e gli altri paesi. Il basso tasso di fecondità indica chiaramente che le politiche di sostegno alla natalità in Italia non sono state sufficientemente incisive e la bassa partecipazione femminile al mercato del lavoro suggerisce che le misure di conciliazione tra vita lavorativa e familiare sono ancora carenti.

 

Paese Tasso di Natalità (2023) Tasso di Occupazione Femminile (2023) Disponibilità di Posti negli Asili Nido (%) Disponibilità di Posti nelle Scuole Materne (%) Disoccupazione Giovanile (%) Reddito Medio Giovani (25-34 anni) (€ annui)
Francia 1,83 61,5% 57% ~100% 19,8% 25.000
Svezia 1,69 78% 50% ~100% 8,7% 30.000
Germania 1,57 71,5% 33% >90% 5,7% 28.000
Giappone 1,36 66,2% 27% 70% 3,7% 24.000
Italia 1,22 49,5% 25% 90% 29,2% 20.000

 

I casi studio di Francia, Svezia, Germania e Giappone dimostrano che non esiste una soluzione unica per affrontare la bassa natalità. Tuttavia, le politiche che combinano supporto finanziario, accesso ai servizi di assistenza all’infanzia e congedi parentali flessibili sembrano essere le più efficaci. I dati mostrano che un aumento dei tassi di natalità è spesso correlato a politiche ben progettate e implementate, tuttavia, i dati sulla disoccupazione giovanile ed il livello dei redditi evidenziano con chiarezza le maggiori difficoltà per i giovani italiani nel mettere su famiglia. L’elevato tasso di disoccupazione giovanile e il basso livello dei redditi rendono ampiamente insufficienti gli incentivi alla natalità messi in campo. La mancanza di stabilità occupazionale e di prospettive economiche solide crea un contesto in cui i giovani trovano difficile assumersi la responsabilità economica e sociale di avere dei figli.

Enrico Campanelli

Laureato in Architettura con indirizzo Urbanistico, dal 1997 svolge attività di ricerca presso il CRESME, occupandosi in particolare della realizzazione di studi ed analisi di supporto alla pianificazione urbanistica e territoriale (scenari demografici e dimensionamento della domanda residenziale e non residenziale), collaborando, tra gli altri, al processo pianificatorio di Roma, Milano e Napoli. È l’ideatore ed il responsabile del sistema informativo e previsionale demografico DemoSI-CRESME, strumento di base per numerosi studi e ricerche dell’Istituto.