Probabile che siano proprio le tante occasioni di lavoro a rendere le imprese meno aggressive, soprattutto in termini di ricorsi effettuati o minacciati. Un clima più disteso che favorisce la fluidità del percorso. I tre fattori probabilmente interagiscono, come dimostrano altri dati di normalizzazione del mercato come l’abbattimento dei tempi di aggiudicazione dai 12 mesi del 2021 ai 2 mesi del 2023, la riduzione del numero medio di imprese partecipanti alle gare da 46 a 11 e il ribasso medio che passa da oltre il 20% nel 2021 al 16,3% nel 2023.
I dati, elaborati da CRESME Europa Servizi, sono contenuti nel 3° Rapporto annuale del Servizio studi della Camera dei deputati sulle opere strategiche e prioritarie, svolto in collaborazione con ANAC e CRESME, e nel 35° Rapporto congiunturale del CRESME, presentato martedì scorso a Milano.
Un’ulteriore elaborazione dei dati (riportata nella tabella in fondo all’articolo) consente di osservare ancora meglio il calo degli “appalti interrotti” e spiega un dato che a prima vista è poco comprensibile: nel 2022, in termini assoluti, erano molto cresciuti gli “appalti interrotti” nonostante fossimo già in fase di PNRR. La correzione che spiega come le cose stiano diversamente dalla prima apparenza rapporta il numero e il valore assoluto degli “appalti interrotti” al numero e al valore delle procedure totali avviate e in corso durante lo stesso periodo. Queste procedure sono esplose, infatti, nel 2022 (importo di 84,3 miliardi rispetto 1i 38,4 miliardi del 2021) e ancor più nel 2023 (nei soli primi dieci mesi 62,4 miliardi). Ecco quindi che nel 2021 gli “appalti interrotti” hanno costituito il 12,3% dell’importo del totale di bandi messi in gara, nel 2022 questo dato è sceso al 9,3% e nei primi dieci mesi del 2023 è stato abbattuto addirittura al 4,2%.
La tabella che pubblichiamo in fondo all’articolo racconta anche quanto abbiano agito le varie tipologie di “interruzione” degli appalti. Nei primi dieci mesi del 2023 soltanto 71 bandi annullati, 188 gare deserte o non aggiudicate, tre aggiudicazioni revocate per un totale di 262 “appalti interrotti” su un totale di 5.917 procedure.
Tabella. Opere pubbliche di valore superiore a 1 milione di euro per stato del procedimento
2021 | 2022 | Gennaio-ottobre 2022 | Gennaio-ottobre 2023 | |||||
Numero | Importo | Numero | Importo | Numero | Importo | Numero | Importo | |
Totale procedimenti interrotti | 273 | 4.712 | 433 | 7.735 | 326 | 6.533 | 262 | 2.740 |
Bandi annullati | 84 | 1.698 | 123 | 3.368 | 93 | 3.233 | 71 | 950 |
Gare deserte o non aggiudicate | 181 | 2.963 | 305 | 4.336 | 230 | 3.293 | 188 | 1.784 |
Aggiudicazioni revocate | 8 | 51 | 5 | 31 | 3 | 7 | 3 | 6 |
Procedimenti in corso (gare in corso o aggiudicate) | 4.050 | 33.707 | 6.052 | 76.569 | 3.795 | 50.005 | 5.655 | 62.430 |
Totale procedimenti | 4.323 | 38.420 | 6.485 | 84.304 | 4.121 | 56.538 | 5.917 | 65.170 |
Incidenza % procedimenti interrotti | 6,3% | 12,3% | 6,7% | 9,2% | 7,9% | 11,6% | 4,4% | 4,2% |
Incidenza % gare deserte o non aggiudicate | 4,2% | 7,7% | 4,7% | 5,1% | 5,6% | 5,8% | 3,2% | 2,7% |
Fonte: CRESME Europa Servizi