www.cresmedaily.it - Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Investimenti in abitazioni a +7,6% nel 4° trimestre, ultima spinta Superbonus al PIL. Per le costruzioni valore aggiunto a +7,6%, ore lavorate a +2,8%

Nella revisione ISTAT delle stime del Pil a +0,6% (tendenziale) nel 4° trimestre 2023 pesa soprattutto la crescita degli investimenti fissi lordi (+2,4% congiunturale) e, in particolare, degli investimenti in abitazioni (+4,2% congiunturale e +7,6% tendenziale). E' l'ultima spinta del Superbonus al PIL. Gli investimenti fissi lordi hanno contribuito per mezzo punto percentuale alla crescita del PIL. Il settore delle costruzioni ha segnato la performance nettamente migliore anche in termini di valore aggiunto: +4,7% congiunturale e +7,6% tendenziale a prezzi base. Nel grafico il confronto sul dato tendenziale con gli altri settori produttivi.

L’ISTAT registra ottime performance del settore delle costruzioni nel quarto trimestre 2023 anche su lavoro e occupazione.  Le ore lavorate nelle costruzioni (885,5 milioni) sono cresciute in termini tendenziali del 2,8% contro il +0,5% dell’agricoltura, il +2,1% dell’industria in senso stretto, il +2,6% dei servizi. In termini congiunturali, però, è l’agricoltura il settore che ha registrato la crescita maggiore (+1,6%) contro il +1,1% delle costruzioni. Più indietro i servizi (+0,8%) e l’industria in senso stretto (+0,7%).

Anche le unità di lavoro nel settore delle costruzioni (1,826 milioni) sono risultate in crescita dello 0,6% congiunturale, dato inferiore alla sola agricoltura (+1,5%) e al pari dei servizi, e del 2,1% in termini tendenziali. In questo caso, l’unica performance migliore è quella dei servizi (+2,2%), mentre l’industria in senso stretto si ferma a +1,7% e l’agricoltura a +0,8%.

Notevole la crescita dei redditi da lavoro dipendente pro-capite che nelle costruzioni ha segnato la migliore performance sia nel dato congiunturale (+1,5%) che in quello tendenziale (+3,4%).  Nel primo caso il distacco dagli altri settori è molto ampio: +0,9% agricoltura, +0,4% l’industria in senso stretto e +0,3% i servizi. Prendendo il confronto con il quarto trimestre 2022, invece, si restringe la differenza rispetto all’industria in senso stretto (+3%) ma si allarga notevolmente rispetto all’agricoltura (+0,2%) e ai servizi che non hanno registrato alcuna crescita.