1. Contributo al PIL e Settori Economici
I lavoratori stranieri in Italia apportano un contributo significativo al Prodotto Interno Lordo (PIL). Secondo il XIII Rapporto “Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia” del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nel 2022 gli occupati stranieri erano 2,4 milioni, rappresentando il 10,3% del totale degli occupati nel Paese. Questo dato evidenzia una crescita del 5,2% rispetto all’anno precedente. La loro presenza è particolarmente rilevante in settori come l’agricoltura, le costruzioni e i servizi alla persona, dove la manodopera straniera costituisce una componente essenziale. Ad esempio, nel settore agricolo, il contributo degli immigrati al valore aggiunto è stimato intorno al 17,9%, mentre nelle costruzioni si attesta al 16,3%.
2. Contributo Fiscale e Previdenziale
Secondo il XIII Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione della Fondazione Leone Moressa, nel 2022 i contribuenti immigrati hanno dichiarato redditi per 64 miliardi di euro, versando 9,6 miliardi di euro in IRPEF. Questo rappresenta il 10,4% del totale dei contribuenti in Italia. Il saldo tra le entrate fiscali e contributive (29,2 miliardi di euro) e la spesa pubblica per i servizi di welfare destinati agli immigrati (27,4 miliardi di euro) risulta positivo, con un attivo di 1,8 miliardi di euro. Questo surplus è attribuibile alla struttura demografica giovane della popolazione immigrata, che comporta una minore incidenza sulla spesa per sanità e pensioni.
Inoltre, una stima della Fondazione Leone Moressa prevede che, nel periodo 2023-2026, gli ingressi di lavoratori extracomunitari contribuiranno con ulteriori 3 miliardi di euro alle casse dello Stato, tra imposte e contributi. Questa proiezione si basa sui decreti flussi emanati per regolare l’ingresso di lavoratori stranieri nel mercato del lavoro italiano.
Questi dati confermano che la popolazione straniera non solo partecipa attivamente al mercato del lavoro italiano, ma contribuisce in maniera significativa alle entrate fiscali e alla sostenibilità del sistema previdenziale nazionale.
3. Imprenditoria Straniera
L’imprenditoria straniera rappresenta un elemento dinamico nel tessuto economico italiano. Nel 2021, secondo il XII Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione della Fondazione Leone Moressa, gli imprenditori nati all’estero erano 753.000, pari al 10% del totale degli imprenditori in Italia. Negli ultimi dieci anni, mentre il numero di imprenditori nati in Italia è diminuito dell’8,6%, quelli nati all’estero sono aumentati del 31,6%. Questo trend indica una crescente propensione all’autoimprenditorialità tra gli immigrati, contribuendo alla diversificazione e all’innovazione del mercato.
4. Dinamiche Demografiche e Mercato del Lavoro
L’immigrazione ha un ruolo cruciale nel bilanciare le dinamiche demografiche dell’Italia. Il XIV Rapporto “Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia” del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sottolinea che, in un contesto di invecchiamento della popolazione e calo della natalità, la presenza di cittadini stranieri in età lavorativa contribuisce a sostenere il mercato del lavoro e la sostenibilità del sistema previdenziale. Le proiezioni demografiche indicano che, senza l’apporto migratorio, la forza lavoro in Italia potrebbe subire una contrazione significativa nei prossimi decenni.