È evidente, quindi, che in assenza di movimenti migratori, il calo demografico sarebbe iniziato già da un ventennio, ed oggi sarebbe ancora più imponente.
Grafico 2. Popolazione residente in Italia (valore in milioni)
Fonte: elaborazione CRESME su dati ISTAT
Osservando i dati sulla popolazione residente in Italia per cittadinanza, la dimensione del fenomeno emerge in maniera inequivocabile: alla fine del 2022 l’ISTAT contava 53.966.485 residenti italiani, registrando un calo rispetto al 2001 pari a 1.685.371 unità (-3%).
Sul fronte degli stranieri, invece, alla fine del 2022 si contano 5.030.716 residenti, con un aumento di 3.689.302 unità rispetto alle rilevazioni del 2001, ed una incidenza sulla popolazione complessiva che passa dal 2,4% all’8,5%.
In qualche modo, nell’arco dell’ultimo ventennio, l’Italia si è trasformata da paese storicamente caratterizzato da intensi fenomeni di emigrazione, a paese destinatario di intensi flussi migratori internazionali, trovandosi a fronteggiare, senza molta esperienza, le problematiche dell’accoglienza e dell’integrazione, che costituiscono l’asse portante una società multietnica armonica e coesa.
Le dimensioni del fenomeno, peraltro, sono ancora più rilevanti di quanto appaia valutando con troppa fretta le statistiche ufficiali. I dati sulla presenza straniera, infatti, assumono una connotazione diversa se vengono interpretate alla luce delle acquisizioni di cittadinanza italiana da parte di stranieri, che nel corso dell’ultimo ventennio, con l’aumento dei matrimoni misti e la maturazione dell’anzianità di ingresso delle prime ondate migratorie, ha registrato una vera e propria esplosione, giungendo al record storico di quasi 214mila acquisizioni di cittadinanza italiana nel 2022.
Grafico 3. Acquisizioni di cittadinanza italiana da parte di stranieri – TOTALE ITALIA (Valori in migliaia)
Fonte: elaborazione CRESME su dati ISTAT
Effettuando un bilancio per l’intero ventennio, il conto dei nuovi cittadini italiani porta ad una cifra ragguardevole, precisamente, 1.921.759 abitanti, che dal conto dei residenti stranieri sono confluiti nel conto dei residenti italiani. Alla luce di questa riflessione, quindi, si possono definire le proporzioni reali del fenomeno: senza il contributo derivante dai cambi di cittadinanza, la riduzione effettiva dei residenti italiani sarebbe praticamente raddoppiata, da 1,68 milioni di residenti italiani in meno a 3,61 milioni, in termini relativi, dal -3% al -6,5%.
Altro aspetto non trascurabile è che, considerando complessivamente i residenti stranieri e gli stranieri che nell’ultimo ventennio hanno acquisito la cittadinanza italiana, l’incidenza sulla popolazione complessiva passa dall’8,5% all’11,8%, un ritocco che ribadisce con maggiore forza il carattere di multietnicità della società italiana.
Tabella 1. Popolazione residente per cittadinanza – TOTALE ITALIA
CITTADINANZA | TOTALE | Incidenza stranieri sul totale | ||
Italiana | Straniera | |||
2001 | 55.651.856 | 1.341.414 | 56.993.270 | 2,4% |
2022 | 53.966.485 | 5.030.716 | 58.997.201 | 8,5% |
Variazione assoluta | -1.685.371 | 3.689.302 | 2.003.931 | |
Variazione percentuale | -3,0% | 275,0% | 3,5% | |
STIME AL NETTO DEI CAMBI DI CITTADINANZA | ||||
Cambi cittadinanza (2002-2022) | -1.921.759 | 1.921.759 | ||
2022 | 52.044.726 | 6.952.475 | 58.997.201 | 11,8% |
Variazione assoluta | -3.607.130 | 5.611.061 | 2.003.931 | |
Variazione percentuale | -6,5% | +418,3% | +3,5% |
Fonte: elaborazione CRESME su dati ISTAT
Per completare il quadro, vale la pena effettuare un approfondimento territoriale, valutando in particolare la situazione delle regioni centro-settentrionali che, per la maggiore dinamicità della struttura economica e facilità di inserimento occupazionale, risultano maggiormente attrattive per i flussi migratori internazionali.
Una rapida osservazione dei dati mostra subito la maggiore enfasi con cui si presenta il fenomeno. Intanto, la dinamica dei residenti italiani che, considerata al lordo delle acquisizioni di cittadinanza, tra il 2002 ed il 2022 segna circa 468mila unità in meno, mentre al netto dei nuovi italiani, fa registrare un calo di 2,2 milioni di residenti, passando, in termini relativi, dal -1,3% al -6,2%.
È proprio nelle regioni del centro-nord, infatti, che il fenomeno dei cambi di cittadinanza assume proporzioni davvero molto rilevanti, nell’intero periodo di osservazione se ne contano 1.726.591, pari all’89,8% del totale nazionale.
Tabella 2. Popolazione residente per cittadinanza – CENTRO-NORD
CITTADINANZA | TOTALE | Incidenza stranieri sul totale | ||
Italiana | Straniera | |||
2001 | 35.319.263 | 1.168.376 | 36.487.639 | 3,2% |
2022 | 34.851.390 | 4.288.980 | 39.140.370 | 11,0% |
Variazione assoluta | -467.873 | 3.120.604 | 2.652.731 | |
Variazione percentuale | -1,3% | 267,1% | 7,3% | |
STIME AL NETTO DEI CAMBI DI CITTADINANZA | ||||
Cambi cittadinanza (2002-2022) | -1.726.591 | 1.726.591 | ||
2022 | 33.124.799 | 6.015.571 | 39.140.370 | 15,4% |
Variazione assoluta | -2.194.464 | 4.847.195 | 2.652.731 | |
Variazione percentuale | -6,2% | 414,9% | 7,3% |
Fonte: elaborazione CRESME su dati ISTAT
L’incidenza straniera sulla popolazione complessiva, quindi, già più rilevante (11%), considerando le acquisizioni di cittadinanza dell’intero periodo passa al 15,4%.
Grafico 4. Acquisizioni di cittadinanza italiana da parte di stranieri – CENTRO-NORD (Valori in migliaia)
Fonte: elaborazione CRESME su dati ISTAT
Considerando che si tratta di un fenomeno in crescita, destinato a protrarsi nei prossimi decenni in maniera sempre più incisiva, raggiungendo valori ancora più rilevanti nelle aree urbane principali, si ritiene ormai improrogabile prepararsi a gestirlo in maniera appropriata, ponendo il tema della società multietnica tra quelli più rilevanti nell’agenda politica, per definire strategie orientate a favorire processi di integrazione culturale e convivenza civile.