www.cresmedaily.it - Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

I progetti in BIM si moltiplicheranno per 5 nel 2025, ma se la soglia dell’obbligo salirà a due milioni di euro il numero sarà “solo” triplicato

Quante saranno le opere che dovranno avere una progettazione in BIM il prossimo anno con l'abbassamento (previsto dal codice 36) da 5,4 milioni a 1 milione della soglia da cui scatta l'obbligo? Impossibile una previsione precisa, ovviamente, ma ci si può avvicinare. E ci si può avvicinare al numero dei progetti che perderanno l'obbligo del Bim se l'innalzamento della soglia da 1 a 2 milioni entrerà - come si vocifera insistentemente nei palazzi romani - nel decreto correttivo del codice 36 che sta mettendo a punto il ministro Salvini.

Nel 2020 le opere appaltate sopra il milione di euro sono state 4.106, nel 2021 4.360. Di queste il 40% circa sono compresi fra uno e due milioni, il 60% oltre i due milioni. Questi sono dati ordinari, prima della tempesta Pnrr che ha fatto crescere questo numero a 6.535 nel 2022 e a 8.064 nel 2023. Numeri eccezionali, fuorviante sarebbe usarli come base per previsioni future. Nei primi cinque mesi di quest’anno il numero degli appalti sopra il milione è stato di 1.563.

Tutti gli indicatori degli appalti nel 2024 evidenziano un incremento del 25-30% delle procedure avviate rispetto al livello 2021, che è l’ultimo dato non drogato dal Pnrr, ordinario, a conferma che il codice 36 non ha prodotto nessun blocco degli appalti. Ma a questa regola fa curiosamente eccezione proprio il numero degli appalti avviati (gare o procedure negoziate) di importo superiore a 1 milione (la curiosità è che se si prendono gli importi anziché il numero, la regola del +25-30% del 2024 sul 2021 torna a valere). Considerando il buco che si è registrato a gennaio e febbraio 2024, a causa della digitalizzazione (perse in tutto circa 1.200 gare) e considerando che negli ultimi tre mesi  il numero di gare è tornato ai livelli 2021 (gli importi sono a +27%), possiamo pronosticare un 2024 che chiuderà a livello 2021 (o poco sotto) e un 2025 che, con una variazione al rialzo prudente del 15% rispetto al 2021. A motivare questa previsione al rialzo c’è anche l’attesa ultima tornata di bandi Pnrr (non eccezionale come nel 2022-2023) in relazione alle opere nuove entrate nel Piano per effetto della revisione dell’8 dicembre scorso.

Se questo valore risulterà attendibile, possiamo ritenere che le procedure di lavori sopra il milione  di euro saranno nel 2025 circa 5.000 e queste sarebbero – a legislazione vigente – le opere soggette obbligatoriamente a progettazione BIM.

Nel 2023 i lavori di importo superiore a 5,4 milioni, l’attuale soglia da cui scatta l’obbligo a progettare in BIM, sono stati 2.114 mentre quest’anno dovrebbero attestarsi intorno ai 1.000 (a maggio erano 435). Se non ci saranno correttivi al codice su questo punto, in un anno le progettazione BIM si moltiplicheranno per cinque, dunque.

Se invece dovesse passare nel correttivo la norma che alza la soglia da uno a due milioni, dovremmo considerare circa il 60% dei 5.000 lavori precedentemente stimati, quindi circa 3.000. In questo caso, il salto dal 2024 al 2025 sarebbe comunque elevato, ma sarebbe di tre volte anziché di 5.