www.cresmedaily.it - Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Finita l’era Covid, nel 2023 il mercato pubblico delle forniture sanitarie perde il 18% (-33% i prodotti farmaceutici) ma resta oltre la metà del totale degli acquisti di beni

I dati della Relazione ANAC per il 2024 rivelano una caduta del mercato pubblico di forniture destinate alla sanità del 18%, da 66 a 54 miliardi, con un crollo, all'interno di questa categoria, dei prodotti farmaceutici che passano da 45 a 32 miliardi con una perdita di mercato vicina al 30%. Si fa sentire la fine dell'era Covid (vaccini compresi) che però non scalfisce la supremazia della sanità nel sistema italiano degli appalti di forniture.

Tiene e anzi ha un leggero incremento l’altro grande comparto sanitario, quello delle apparecchiature mediche, che passano da 21,5 a poco meno di 22 miliardi (+1,7%).

Il mercato complessivo delle forniture ha avuto nel 2023 un importo totale di 97.725 milioni, in calo del 3,2% rispetto ai 100.961 milioni del 2022. I 54 miliardi delle prime due categorie sanitarie rappresentano il 56% del totale.

Nel grafico viene fornito un dettaglio delle prime dieci tipologie di forniture che, a livello di importo, hanno avuto maggiore impatto nel 2023, confrontato con i relativi importi del precedente anno.

Dopo le due categorie più pesanti seguono: la categoria relativa a elettricità, riscaldamento, energia solare e nucleare, che aumenta del 53% rispetto al precedente anno; la categoria relativa alle locomotive e al materiale rotabile, che aumenta del 226,7%;  la categoria relativa ai veicoli a motore, che rimane sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno, con un leggerissimo aumento del 1,3%.

Da un punto di vista delle dimensioni delle forniture messe in appalto si registra una crescita delle piccole forniture a scapito di quelle più grandi. In particolare per le forniture la classe fra 40mila e 150mila euro registra un importo di 5.043 milioni (+32,5% rispetto al 2022), quella fra 150mila e un milione di euro 8.635 milioni (+13,3%), quella fra uno e cinque milioni di euro 14.813 milioni totali (+5,4%), mentre dalla classe fra 5 e 25 milioni di euro comincia la flessione (-10%) a 24.490 milioni seguita dalla classe oltre i 25 milioni che con 44.742 milioni segna una riduzione del 7,6%.