www.cresmedaily.it - Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Effetto Superbonus sulle costruzioni nel 2024 (-8,6%), il settore appeso alle opere pubbliche. Oggi a Milano il 35° Rapporto congiunturale del CRESME

Per il settore delle costruzioni si registra nel 2023 una prima frenata degli investimenti (-0,6%) cui seguirà una caduta molto più forte nel 2024 (-8,5%). Sono le previsioni del CRESME, contenute nel 35° Rapporto congiunturale che il direttore dell’istituto di ricerca, Lorenzo Bellicini, presenterà stamattina a Milano (e in collegamento online). Il settore è schiacciato fra la fine della stagione del Superbonus e la spesa per il PNRR che non decolla ancora come era nelle previsioni, anche se il mercato delle opere pubbliche cresce ancora.

Nella tabella che pubblichiamo in fondo all’articolo si possono leggere i dati degli anni passati, la stima per il 2023 e le previsioni per il 2024, comparto per comparto. Pochi numeri bastano, però, a sintetizzare la situazione di dualismo profondo del mercato per il 2024: -11,4% per il rinnovo residenziale che in termini assoluti di investimenti in valori correnti significa 28 miliardi persi in un anno (dopo gli 11 miliardi persi nel 2023 rispetto al 2022); +16,6% per le nuove opere del genio civile (ma appena 3,2 miliardi in valori correnti), comunque inferiore al +29,7% del 2023. La fotografia dice appunto che il crollo degli investimenti da Superbonus è in atto, ma il PNRR ancora non dà la spinta attesa in termini di spesa effettiva, nonostante la grande massa di aggiudicazioni di gara e contratti firmati (passaggi senza i quali, per altro, è impossibile arrivare ai cantieri).
I numeri vanno letti come elementi di uno scenario in evoluzione. La principale incognita resta l’accelerazione dei SAL e della spesa effettiva del PNRR e, più in generale, delle opere pubbliche che non sono soltanto PNRR, ma opere strategiche e prioritarie finanziate complessivamente per 315 miliardi. “Il settore è appeso alle opere pubbliche”, sintetizza Bellicini. Ed è evidente che la partita che potrà cambiare questi numeri in corso d’opera è proprio quella del PNRR.
Come sempre, nel Rapporto e nella presentazione di Bellicini c’è molto di più, il lavoro dell’intero istituto di ricerca: scenario macroeconomico mondiale, mercato mondiale delle costruzioni, previsioni demografiche e stato dell’economia italiana, le previsioni dettagliate del mercato delle costruzioni e poi i capitoli sul mercato immobiliare, sulle opere pubbliche e sui super-bilanci della filiera delle costruzioni. I focus saranno dedicati al Superbonus, alle infrastrutture strategiche, ai nodi della realizzazione delle opere pubbliche, alla nuova direttiva Ue per l’efficientamento energetico e la riduzione della CO2 del patrimonio immobiliare, al rischio contenzioso, ai rischi e alle potenzialità delle costruzioni nell’economia delle “policrisi”, al ritorno della domanda abitativa sociale.

 

 

Tabella. Investimenti nelle costruzioni
Variazioni % su anno precedente a valori costanti 2015

2021 2022 2023 2024
Investimenti in nuove costruzioni +9.9% +0,3% +10,4% +6,8%
di cui:
– residenziali +14,6% +4,4% +0,6% -2,4%
– non residenziali private +3,6% +2,7% +1,3% -1,4%
– non residenziali pubbliche +5,1% -3,5% +9,6% +21,9%
– genio civile +11,8% -4,7% +29,7% +16,6%
Investimenti in rinnovo -26,4% +19,8% -4,6% -14,8%
di cui:
– residenziali +34,6% +31,6% -11,4% -25,8%
– non residenziali private +15,2% +2,0% +1,2% -1,5%
– non residenziali pubbliche +13,3% +0,6% +17,7% +9,5%
– genio civile +17,8% +3,0% +14,6% +4,2%
TOTALE INVESTIMENTI 21,0% 14,0% -0,6% -8,5%
Manutenzione ordinaria +5,5% +1,4% +1,1% +1,0%
Valore della produzione +17,6% +11,5% -0,3% -6,8%
Impianti energia nuove fonti rinnovabili +29,8% +152,8% +108,3%
Valore della produzione al lordo degli impianti in nuove FER +17,8% +14,2% +4,2%