Nella tabella che pubblichiamo in fondo all’articolo si possono leggere i dati degli anni passati, la stima per il 2023 e le previsioni per il 2024, comparto per comparto. Pochi numeri bastano, però, a sintetizzare la situazione di dualismo profondo del mercato per il 2024: -11,4% per il rinnovo residenziale che in termini assoluti di investimenti in valori correnti significa 28 miliardi persi in un anno (dopo gli 11 miliardi persi nel 2023 rispetto al 2022); +16,6% per le nuove opere del genio civile (ma appena 3,2 miliardi in valori correnti), comunque inferiore al +29,7% del 2023. La fotografia dice appunto che il crollo degli investimenti da Superbonus è in atto, ma il PNRR ancora non dà la spinta attesa in termini di spesa effettiva, nonostante la grande massa di aggiudicazioni di gara e contratti firmati (passaggi senza i quali, per altro, è impossibile arrivare ai cantieri).
I numeri vanno letti come elementi di uno scenario in evoluzione. La principale incognita resta l’accelerazione dei SAL e della spesa effettiva del PNRR e, più in generale, delle opere pubbliche che non sono soltanto PNRR, ma opere strategiche e prioritarie finanziate complessivamente per 315 miliardi. “Il settore è appeso alle opere pubbliche”, sintetizza Bellicini. Ed è evidente che la partita che potrà cambiare questi numeri in corso d’opera è proprio quella del PNRR.
Come sempre, nel Rapporto e nella presentazione di Bellicini c’è molto di più, il lavoro dell’intero istituto di ricerca: scenario macroeconomico mondiale, mercato mondiale delle costruzioni, previsioni demografiche e stato dell’economia italiana, le previsioni dettagliate del mercato delle costruzioni e poi i capitoli sul mercato immobiliare, sulle opere pubbliche e sui super-bilanci della filiera delle costruzioni. I focus saranno dedicati al Superbonus, alle infrastrutture strategiche, ai nodi della realizzazione delle opere pubbliche, alla nuova direttiva Ue per l’efficientamento energetico e la riduzione della CO2 del patrimonio immobiliare, al rischio contenzioso, ai rischi e alle potenzialità delle costruzioni nell’economia delle “policrisi”, al ritorno della domanda abitativa sociale.
Tabella. Investimenti nelle costruzioni
Variazioni % su anno precedente a valori costanti 2015
2021 | 2022 | 2023 | 2024 | |
Investimenti in nuove costruzioni | +9.9% | +0,3% | +10,4% | +6,8% |
di cui: | ||||
– residenziali | +14,6% | +4,4% | +0,6% | -2,4% |
– non residenziali private | +3,6% | +2,7% | +1,3% | -1,4% |
– non residenziali pubbliche | +5,1% | -3,5% | +9,6% | +21,9% |
– genio civile | +11,8% | -4,7% | +29,7% | +16,6% |
Investimenti in rinnovo | -26,4% | +19,8% | -4,6% | -14,8% |
di cui: | ||||
– residenziali | +34,6% | +31,6% | -11,4% | -25,8% |
– non residenziali private | +15,2% | +2,0% | +1,2% | -1,5% |
– non residenziali pubbliche | +13,3% | +0,6% | +17,7% | +9,5% |
– genio civile | +17,8% | +3,0% | +14,6% | +4,2% |
TOTALE INVESTIMENTI | 21,0% | 14,0% | -0,6% | -8,5% |
Manutenzione ordinaria | +5,5% | +1,4% | +1,1% | +1,0% |
Valore della produzione | +17,6% | +11,5% | -0,3% | -6,8% |
Impianti energia nuove fonti rinnovabili | +29,8% | +152,8% | +108,3% | – |
Valore della produzione al lordo degli impianti in nuove FER | +17,8% | +14,2% | +4,2% | – |