Sono 17 gli obiettivi di fine anno che vengono rinviati: pesano soprattutto gli otto che dovevano consentire di accelerare i pagamenti della PA entro i 30 giorni previsti dalle direttive Ue e dallo stesso PNRR, azzerando la tolleranza di sforamento di questo limite. Tutto rimandato al primo trimestre del 2024: la UE non ha voluto concedere più tempo.
Azzerate la digitalizzazione del Consiglio di Stato (disponibilità della documentazione giudiziaria nelle banche dati) e dei parchi nazionali, mentre quella della gestione del traffico aereo viene rinviata al 2026, come anche la dimostrazione che 166mila persone hanno partecipato al Servizio civile universale. Basteranno sei mesi in più, invece, per definire i requisiti minimi delle guide turistiche e diciotto mesi per lo sviluppo della capacità produttiva supplementare di biometano dalle piante.
Compare invece un obiettivo aggiuntivo sul codice degli appalti, ma non prevede modifiche legislative. Sarà sufficiente pubblicare nella Gazzetta ufficiale la circolare del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che ha risolto la questione della concorrenza per le opere pubbliche fino a 5 milioni di euro consentendo l’intesa con la commissione. Nel Diario dei nuovi appalti anche il dettaglio delle risorse aggiuntive e di quelle tagliate alle opere del Ministero delle infrastrutture, con un saldo positivo di 138 milioni.