Dati e analisi sono contenuti nello studio ANCE-CRESME, Lo stato del rischio del territorio italiano nel 2023. La manutenzione del territorio, la prevenzione ma più in generale la gestione dell’acqua è ormai una priorità rispetto alla quale non è possibile distogliere lo sguardo, anche per le potenzialità tecniche che il problema offre. Il problema interessa il 93,9% dei comuni italiani (7.423) per rischio per frane, alluvioni e/o erosione costiera; 1,3 milioni di abitanti sono a rischio frane e 6,8 milioni di abitanti a rischio alluvioni. Le famiglie a rischio sono quasi 548.000 per frane e oltre 2,9 milioni per alluvioni. Su un totale di oltre 14,5 milioni di edifici, quelli ubicati in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata sono oltre 565.000 (3,9%), quelli ubicati in aree inondabili nello scenario di media pericolosità sono oltre 1,5 milioni (10,7%).
A livello nazionale, il tema viene posto al centro dell’agenda politica da molti anni con piani organici di finanziamento ma emergono problematicità e ritardi nella realizzazione delle opere, senza di fatto trovare una efficace soluzione per il problema. Tra le norme per la gestione del rischio idrogeologico, l’ultima in termini temporali è il Piano nazionale per la sicurezza del territorio “ProteggItalia” (DPCM 20 febbraio 2019) finalizzato alla mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale”. Esso ha il suo aspetto più innovativo nella scelta di ricondurre esplicitamente all’ambito della mitigazione del rischio idrogeologico una serie di azioni ed interventi per la tutela del territorio che erano sempre stati oggetto di pianificazioni indipendenti e separate. Il Piano prevede per il periodo 2019-2030 risorse pari a 14,3 miliardi di euro da destinare all’emergenza (dipartimento di protezione civile, 3,1 miliardi), alla prevenzione (MATTM ora MiTe, circa 6,6 miliardi), alla manutenzione (Ministero dell’interno – 1,1 miliardi, Ministero della difesa, Presidenza del Consiglio dei Ministri 230 milioni, Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali – 2,4 miliardi, Ministero delle Infrastrutture).
Tabella 1. Quadro composito delle risorse allocate e complessive disponibili a carattere ricognitivo (valori in milioni di euro)
2019 | 2020 | 2021 | 2014-2020 | 2018-2030 | TOTALE | ||
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Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento Protezione civile | 3.125 | ||||||
PCM-DPC | L.B. 2019/2021 | 800 | 900 | 900 | 0 | 0 | 2600 |
PCM-DPC | Articolo 24 Quater DL 119/2018 | 475 | 50 | 0 | 0 | 0 | 525 |
Ministero dell’Ambiente | 6.599 | ||||||
MATTM – Fondi di Bilancio Ministero Ambiente | art. 1, comma 995, della legge n. 208 del 2015 (Legge di Stabilità 2016 – Tabella E) l’annualità 2019 comprende anche i residui di stanziamento 2018 | 246 | 150 | 150 | 0 | 947 | 1494 |
Fondo Investimenti | art. 1, comma 140, della legge n. 232 del 2016 (Bilancio 2017) | 50 | 38 | 35 | 0 | 224 | 347 |
Fondo Investimenti | art.1, comma 1072, della legge n. 205 del 2017 (Bilancio 2018) | 14 | 45 | 42 | 0 | 347 | 448 |
art. 1, comma 1073, della legge n. 205 del 2017 | 10 | 10 | 59 | 0 | 1.121 | 1200 | |
FSC – Piano Operativo Ambiente / Piano Stralcio Aree Metropolitane / Fondo Progettazione | 0 | 0 | 0 | 1.363 | 0 | 1364 | |
FSC – Patti per lo sviluppo Settore Ambiente Dissesto | 0 | 0 | 0 | 1.748 | 0 | 1748 | |
Ministero dell’interno | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | ||
Ministero dell’Interno | 1.130 | ||||||
Fondo Piccoli comuni | ex articolo 1, commi 107-108 e 109 della L.145/2018 LB 2019 | 400 | 0 | 0 | 0 | 0 | 400 |
ex comma 853 e seguenti legge n. 205 del 2017 | 300 | 400 | 0 | 0 | 0 | 700 | |
Articolo 41 bis DL 50/1017 | 30 | 0 | 0 | 0 | 0 | 30 | |
Ministero della Difesa | 430 | ||||||
Fondo Investimenti | l’art. 1, comma 140, della legge n. 232 del 2016 (Bilancio 2017) e L’art. 1, comma 1072, della legge n. 205 del 2017 (Bilancio 2018) DPCM 28 novembre 2018 di ripartizione | 10 | 16 | 15 | 390 | 0 | 430 |
Presidenza del Consiglio dei ministri | 230 | ||||||
Fondo Investimenti | l’art. 1, comma 140, della legge n. 232 del 2016 (Bilancio 2017) e L’art. 1, comma 1072, della legge n. 205 del 2017 (Bilancio 2018) DPCM 28 novembre 2018 di ripartizione | 110 | 120 | 0 | 0 | 0 | 230 |
Ministero delle Politiche agricole | 2.264 | ||||||
PSR regionali 2014- 2020 | Misure forestali volte alla promozione della gestione forestale sostenibile, tutela ambientale, prevenzione e ripristino dei danni naturali (MISURA 8 e 15) | 0 | 0 | 0 | 1.352 | 0 | 1352 |
Fondo Investimenti (già assegnati) | art. 1, comma 1072, della legge n. 205 del 2017 (Bilancio 2018) riparto DPCM 28 novembre 2018 | 0 | 0 | 0 | 0 | 108 | 108 |
Fondo Investimenti (fondi assegnati) | art. 1, comma 140, della legge n. 232 del 2016 (Bilancio 2017) – riparto DPCM del 21.7.2017 |
0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
PSRN 2014-2020 (Cofinanziato dal FEASR) (fondi già assegnati) | Sottomisura 4.3 operazione 4.3.1 – Investimenti in infrastrutture irrigue | 0 | 0 | 0 | 0 | 291 | 291 |
FSC 2014-2020 – Piano operativo agricoltura (in parte assegnati in parte in corso di assegnazione) | Sotto-piano 2 – Interventi nel campo delle infrastrutture irrigue, bonifica idraulica, difesa dalle esondazioni, bacini di accumulo e programmi collegati di assistenza tecnica e consulenza | 0 | 0 | 0 | 0 | 258 | 258 |
FSC 2014-2020 – Piano operativo agricoltura (in corso di assegnazione) | SottoPiano 3 – Multifunzionalità forestale | 0 | 0 | 0 | 0 | 5 | 5 |
Piano straordinario invasi (già assegnati) | Legge 205/2017, art. 1, comma 523 | 250 | 0 | 0 | 0 | 0 | 250 |
Ministero delle Infrastrutture | 464 | ||||||
L.145/2018 | Prevenzione e sicurezza rischio dighe Interventi In materia di dighe da definirsi la quota utilizzabile per la riduzione del rischio idrogeologico) | 155 | 155 | 154 | 0 | 0 | 464 |
TOTALE | 2.850 | 1.884 | 1.354 | 4.853 | 3.301 | 14.241 |
Fonte: elaborazioni CRESME su Allegato B del DPCM 20 febbraio 2019
Le misure più efficaci per ridurre la spesa dei danni nel lungo periodo sono certamente quelle di prevenzione che consentirebbero di ridurre al minimo i rischi; a queste misure il Piano ha destinato circa 6 miliardi di euro entro il 2030 di cui 4 miliardi per il triennio 2019-2021 e successivamente 900 milioni a triennio fino al 2030. Gli interventi immediatamente cantierabili si dividono sostanzialmente in tre programmi ovvero il Piano Stralcio per interventi 2019 e Piano Stralcio per interventi 2020 e il Piano Operativo sul dissesto idrogeologico 2019.
Il Piano Stralcio 2019 (delibera CIPE 24 luglio 2019, n. 35) prevede 263 interventi con ammontare complessivo di 315,1 milioni di euro. Il Piano Stralcio 2020 (DL n. 76/2020) prevede 119 interventi con ammontare complessivo di oltre 262milioni di euro. Piano operativo 2019 (D.P.C.M. 2 dicembre 2019) per un importo complessivo di 361,9 milioni di euro e prevede 236 interventi in attuazione del Piano Operativo “Ambiente” FSC 2014-2020 e della Linea di finanziamento “Interventi per la riduzione del rischio idrogeologico e di erosione costiera”.
Ad oggi, la regione che prevede il maggior numero di interventi per la prevenzione del rischio è il Piemonte, 127 interventi per 104 milioni di euro, seguita per rilevanza degli importi dalla Sicilia con 96 milioni di euro relativi a 22 interventi. Seguono Lazio e Campania, rispettivamente con 73 e 69 milioni di euro previsti per prevenire il dissesto.
Grafico 1. Numero di interventi previsti dai piani per prevenire il dissesto idrogeologico
Fonte: Elaborazione Cresme su dati Camera dei Deputati
Osservando la distribuzione degli importi per i territori emerge una mancanza di corrispondenza diretta tra l’esposizione al rischio e il progetto di manutenzione del territorio, ad esempio la provincia autonoma di Trento è agli ultimi posti di questa particolare classifica pur avendo gran parte del territorio montano e dunque, potenzialmente esposto a rischio. Emerge piuttosto la differenza di passo tra le regioni: c’è chi ha curato costantemente i versanti, gli alvei fluviali e le coste e non ha bisogno di manutenzione urgente; c’è poi chi pur non avendo un ottimo livello di manutenzione sa oggi proporre un progetto sistemico e poi ci sono regioni che pur avendo problemi rilevanti non riescono a far quadrare i loro progetti.
Grafico 2. Importi degli interventi previsti dai piani per prevenire il dissesto idrogeologico
Fonte: Elaborazione Cresme su dati Camera dei Deputati
Aumentano intanto i danni che gli eventi estremi producono sulle città: nel solo 2023 si ricordano tra gli eventi principali l’alluvione in Emilia-Romagna, Toscana e Marche del maggio che ha prodotto danni per 9 miliardi di euro (oltre a 17 persone decedute), così come ingenti sono stati i danni per l’esondazione toscana del novembre che causato 8 vittime e danni per circa 2 miliardi di euro. In un solo anno 11 miliardi di euro, quasi tre volte tanto quanto si era già stimato.