www.cresmedaily.it - Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Con 3,1 milioni di metri quadrati autorizzati, il quarto trimestre segna un boom (+24,7%) di permessi di costruire per l’edilizia non residenziale. Nell’anno 2023 +5,1%

Dato tendenziale (grezzo) a sorpresa che rappresenta il quinto valore degli ultimi 44 trimestri (i primi quattro tutti nel 2018-2019) e traina il risultato annuale, con 10.683.735 metri quadrati autorizzati, che segue i 10.166.304 del 2022 quando si registrò +2,8%. In caduta nel 2023, invece, l'edilizia residenziale, sia per numero di permessi (-7,4%) che per superficie utile abitabile (-5.7%). Positivi i due dati tendenziali del quarto trimestre, rispettivamente +0,5% e +1,3%. I dati sono pubblicati dall'ISTAT.

Alla base della forte espansione dei permessi di costruire per il settore non residenziale nel quarto trimestre 2023 (e complessivamente nell’anno) c’è probabilmente il traino degli investimenti in logistica, il settore di gran lunga più dinamico in questo periodo. Da valutare anche, quando saranno disponibili dati di dettaglio settoriale, le performance dei comparti del commerciale e degli uffici.

Il dato di forte espansione si conferma e anzi si rafforza anche se si considera il valore congiunturale destagionalizzato, pari nel quarto trimestre a +28,3%. Segue un +2,7% del primo trimestre, il +9,7% del secondo trimestre e il dato contro tendenza del terzo trimestre (-13,8%).

Il settore residenziale sconta l’andamento molto negativo del primo semestre quando si erano registrati valori tendenziali di -11,1 nel primo e -15,7 nel secondo trimestre per il numero di permessi di costruire rilasciati e rispettivamente -8,7% e -13,4% per i metri quadrati di superficie utile abitabile.  In termini congiunturali, invece il dato destagionalizzato evidenzia un primo trimestre positivo sia per il numero dei permessi di costruire (+4,5%) che per la superficie utile abitabile (+5,3%) seguito da una flessione del secondo trimestre rispettivamente di -4,8% e -5% e un terzo trimestre ancora positivo a +0,9% e +0,6%.