Il 68% stralciato dal Pnrr era invece composto con il solo 14% di opere non aggiudicate , il 32% di opere aggiudicate e il 22% di opere in fase di esecuzione. Quindi, secondo l’elaborazione grafica di Bankitalia, il 79% delle opere comunali era stato già aggiudicato o era in fase di esecuzione e di queste oltre due terzi (il 54% del totale) sono state stralciate dal Pnrr. Solo il 15% delle opere comunali non era stato ancora aggiudicato contro il 63% delle opere delle amministrazioni centrali, il 37% delle Regioni, il 22% delle Province. Erano i comuni in ritardo, come è stato a lungo sostenuto?
Citiamo ora testualmente il bollettino di Bankitalia, proprio nelle ultime righe. “Gli interventi completamente eliminati dal Piano ammontavano a 8,2 miliardi di finanziamenti, ad alcuni dei quali erano riconducibili gare già bandite per un importo complessivo di poco più di 6 miliardi (di cui oltre tre quarti per bandi aggiudicati e tre quinti per progetti già in fase di esecuzione). Il 37 per cento degli interventi esclusi riguarda opere da realizzare nel Mezzogiorno, per 2,4 miliardi di euro di gare pubblicate da rifinanziare. L’eliminazione dal Piano ha interessato il 70 per cento delle
gare bandite dai Comuni (il 19 per cento in termini di importo). Di queste, circa un terzo era stato aggiudicato e un quinto era già in fase di attuazione. I definanziamenti hanno invece inciso in misura marginale sui bandi delle stazioni appaltanti centrali”.