Per il numero di abitazioni si tratta del dato più alto da sette trimestri, cioè dal secondo trimestre del 2022, quando però, con 16.169 permessi, il livello era molto più alto di quello attuale. Non è mai stata totalmente riassorbita la caduta che si ebbe proprio nel terzo trimestre 2022 con – 14,8%, nonostante da allora si siano registrati cinque dati positivi (compreso l’ultimo) e uno solo negativo (secondo trimestre 2023). Il percorso è del tutto analogo se lo valutiamo in termini di metri quadrati (in questo caso la caduta del terzo trimestre 2022 fu del 13,3%).
In termini tendenziali, la crescita del numero di permessi è pari a +1,6% mentre in termini di superficie è del +1%.
Discorso diverso per l’edilizia non residenziale che registra, invece, una consistente flessione congiunturale (-8,5%) delle superfici autorizzate con permesso di costruire rispetto al quarto trimestre 2023. Questo dato conferma l’alternanza di cadute e risalite che si registra da un anno. Nel secondo trimestre 2023 c’era stata, dopo mesi di stabilità, una crescita di +14%, cui è seguita, nel terzo trimestre una flessione di -14,9%, con una risalita di +19,5% nel trimestre successivo, che ha preceduto la nuova caduta. Va segnalato che lo stesso fenomeno dell’altalena si registrò fra secondo trimestre 2021 e primo trimestre 2022, quando la sequenza fu: -13,7%, +24,8%, -22,9%, +19,8%. Fenomeno reale o influenzato da andamenti di tipo amministrativo o statistico?
Dal punto di vista tendenziale, però, anche il rilascio di permessi di costruire per il non residenziale conferma nel primo trimestre 2024 il segno positivo, con un +6,1%, nonostante la frenata rispetto al dato del quarto trimestre 2023 (+14%).