www.cresmedaily.it - Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Newsletter di economia del CRESME a cura di Giorgio Santilli

Un matrimonio ogni sei è ormai misto fra un/una italiano/a e uno/una cittadino/a straniero/a

I matrimoni misti in Italia, intesi come unioni tra cittadini italiani e stranieri, rappresentano un fenomeno sempre più rilevante dal punto di vista demografico e sociale. La provenienza geografica degli sposi stranieri in matrimoni misti è diversificata. Secondo i dati ISTAT, le principali nazionalità coinvolte sono Albania, Marocco, Romania e Tunisia per gli uomini e Romania, Ucraina, Brasile e Filippine per le donne, nelle proporzioni evidenziate dal grafico. Questa varietà riflette i flussi migratori verso l'Italia e la presenza di comunità straniere consolidate nel paese.

Negli ultimi cinque anni, il numero totale di matrimoni in Italia ha subito variazioni significative, influenzate principalmente dalla pandemia di COVID-19. Di seguito sono riportati i dati annuali espressi in migliaia:

Anno Totale Matrimoni Matrimoni Misti Matrimoni Italiani Matrimoni tra Stranieri % Matrimoni Misti % Matrimoni tra Stranieri
2018 195,00 30,60 164,40 4,50 15,70 2,30
2019 191,00 31,40 159,60 4,90 16,40 2,60
2020 96,60 18,70 77,90 3,00 19,40 3,10
2021 179,00 29,70 149,30 4,00 16,60 2,20
2022 189,14 30,50 152,50 6,14 16,70 3,20

Fonte: elaborazione CRESME su dati ISTAT

L’età media al matrimonio per le coppie italiane nel 2022 è di 34 anni per gli uomini e di 31 anni per le donne, nei matrimoni misti, invece, l’età media al matrimonio per gli uomini italiani sposati con donne straniere è di circa 36 anni, mentre l’età media per le donne straniere sposate con uomini italiani è di circa 30 anni. Queste differenze possono riflettere variazioni culturali e socio-economiche tra le diverse nazionalità coinvolte.

La scelta tra rito civile e religioso varia notevolmente tra i matrimoni misti e quelli tra cittadini italiani. Secondo i dati ISTAT del 2022 il 79% dei matrimoni misti ha optato per rito civile, molto più dei matrimoni tra italiani, che invece hanno preferito il rito civile nel 54% dei casi. Questo riflette la necessità di un’opzione neutrale che possa includere le diverse credenze religiose e culturali degli sposi.

Il restante 20% dei matrimoni misti viene celebrato con rito religioso, che può variare a seconda delle confessioni religiose degli sposi, includendo cerimonie cattoliche, ortodosse, protestanti, islamiche, ebraiche e altre.

I matrimoni misti rappresentano un fenomeno complesso e in forte crescita, riflettendo le trasformazioni demografiche, sociali e culturali del paese. La diversità nelle età, provenienze, livelli socio-economici e scelte di rito matrimoniale evidenzia la varietà delle esperienze e delle storie personali che caratterizzano queste unioni, costituendo in ogni coso un passo decisivo verso l’integrazione.

Enrico Campanelli

Laureato in Architettura con indirizzo Urbanistico, dal 1997 svolge attività di ricerca presso il CRESME, occupandosi in particolare della realizzazione di studi ed analisi di supporto alla pianificazione urbanistica e territoriale (scenari demografici e dimensionamento della domanda residenziale e non residenziale), collaborando, tra gli altri, al processo pianificatorio di Roma, Milano e Napoli. È l’ideatore ed il responsabile del sistema informativo e previsionale demografico DemoSI-CRESME, strumento di base per numerosi studi e ricerche dell’Istituto.