Dopo una fase di intensa crescita, quindi, dovuta soprattutto al forte incremento dei flussi migratori internazionali, dal 2013 il conto dei residenti ha evidenziato un sistematico calo, con un bilancio che fino ad oggi conta circa 1,46 milioni di abitanti in meno (-2,42%).
Tabella 1. – Serie storica e scenario previsionale della popolazione residente complessiva | |||||
SERIE STORICA | SCENARIO PREVISIONALE | ||||
ipotesi bassa | ipotesi centrale | ipotesi alta | |||
2013 | 60.345.917 | ||||
2014 | 60.295.497 | 2024 | 58.588.881 | 58.692.615 | 58.800.815 |
2015 | 60.163.712 | 2025 | 58.283.174 | 58.482.875 | 58.696.154 |
2016 | 60.066.734 | 2026 | 57.978.739 | 58.268.319 | 58.581.507 |
2017 | 59.937.769 | 2027 | 57.666.918 | 58.043.399 | 58.451.605 |
2018 | 59.816.673 | 2028 | 57.334.147 | 57.791.849 | 58.290.894 |
2019 | 59.641.488 | 2029 | 56.990.949 | 57.526.358 | 58.111.978 |
2020 | 59.236.213 | 2030 | 56.635.915 | 57.245.435 | 57.914.626 |
2021 | 59.030.133 | 2031 | 56.269.279 | 56.949.920 | 57.699.717 |
2022 | 58.997.201 | 2032 | 55.893.275 | 56.642.217 | 57.470.058 |
* 2023 | 58.882.720 | 2033 | 55.507.393 | 56.323.351 | 57.227.072 |
Variazione 2014-2023 | Variazione 2024-2033 | ||||
Valore assoluto | -1.463.197 | Valore assoluto | -3.375.327 | -2.559.369 | -1.655.648 |
Valore percentuale | -2,4% | Valore percentuale | -5,7% | -4,3% | -2,8% |
Fonte: Demo/SI – CRESME su dati ISTAT
* Dato provvisorio (58.989.749 residenti al netto del saldo per altri motivi: iscritti 45.104, cancellati 152.133)
Ad ogni nuovo rilascio della statistica demografica, quindi, lo scenario di declino della popolazione trova ulteriore conferma, ed in questa edizione dello studio le proiezioni della popolazione sono state ritoccate leggermente a ribasso. Le proiezioni del sistema previsionale Demo/SI-CRESME, infatti, all’orizzonte del prossimo decennio definiscono un’aspettativa di calo che nell’ipotesi più ottimistica si potrebbe limitare a circa 1,65 milioni di abitanti (-2,8%), sensibilmente peggiorativa rispetto all’edizione precedente, nella quale la perdita di popolazione arrivava ad 1,5 milioni di abitanti (-2,5%). Nell’ipotesi più sfavorevole, invece, il calo demografico potrebbe giungere a 3,37 milioni di unità (-5,7%), contro i 3,2 dell’edizione precedente (-5,5%). Secondo l’ipotesi centrale, invece, quella più probabile, il calo atteso sarebbe di circa 2,56 milioni di abitanti (-4,3%), una riduzione importante, quindi, anche in questo caso superiore ai 2,4 milioni di abitanti dell’edizione precedente (-4,1%). Una riduzione importante, quindi, conseguenza del progressivo indebolimento dei flussi migratori dall’estero ma, soprattutto, del vasto processo di invecchiamento della struttura demografica e del deterioramento del bilancio naturale.
Tabella 2. – Serie storica e scenario previsionale della popolazione residente complessiva | |||||||
2021 | 2031 | 2041 | Valore assoluto | Valore percentuale | |||
2022-2031 | 2032-2041 | 2022-2031 | 2032-2041 | ||||
CRESME | 59.030.133 | ||||||
Bassa | 56.269.279 | 51.696.166 | -2.760.854 | -4.573.113 | -4,68% | -8,13% | |
Centrale | 56.949.920 | 53.053.703 | -2.080.213 | -3.896.217 | -3,52% | -6,84% | |
Alta | 57.699.717 | 54.588.213 | -1.330.416 | -3.111.504 | -2,25% | -5,39% | |
ISTAT | 59.030.133 | ||||||
Bassa | 57.421.546 | 54.939.074 | -1.608.587 | -2.482.472 | -2,73% | -4,32% | |
Centrale | 57.786.537 | 56.146.049 | -1.243.596 | -1.640.488 | -2,11% | -2,84% | |
Alta | 58.154.568 | 57.355.940 | -875.565 | -798.628 | -1,48% | -1,37% |
Fonte: Demo/SI – CRESME su dati ISTAT
Nel confronto con le ultime proiezioni elaborate dall’ISTAT, tuttavia, lo scenario CRESME sembra decisamente più severo. Partendo da una popolazione base al 31 dicembre 2021 di 59.030.133 abitanti, nell’ipotesi centrale di scenario secondo il CRESME in un decennio si giungerebbe a 56.949.920 residenti, sensibilmente meno dei 57.786.537 previsti nell’ipotesi centrale ISTAT, in termini relativi -3,5% secondo il CRESME e -2,1% secondo l’ISTAT. Nell’orizzonte ventennale, poi, la divaricazione tra i due scenari diviene ancora più evidente, con circa 3,9 milioni di abitanti in meno secondo il CRESME (-6,8%), mentre per l’ISTAT il calo si fermerebbe a 1,6 milioni di abitanti (-2,8%).
Analizzando le singole componenti del bilancio demografico, le motivazioni alla base di risultati così differenti appaiono subito evidenti.
Grafico 2. – Serie storica e scenario previsionale delle nascite (Ipotesi Centrale)
Fonte: Demo/SI – CRESME su dati ISTAT
La dinamica delle nascite, dopo un decennio in sistematico e rilevante calo, nel prossimo ventennio segnerebbe una attenuazione del calo secondo il CRESME, mentre, secondo l’ipotesi centrale ISTAT, segnerebbe una netta sostanziale stabilizzazione.
La differenza appare chiaramente evidente anche nello scenario delle morti, che, superato il valore di picco del 2020, riconducibile alla crisi pandemica, secondo il CRESME nel prossimo ventennio seguirà un andamento in crescita, in linea con l’andamento storico, fino al completamento della transizione demografica, con il passaggio del folto contingente degli anni ‘60 (baby-boomers) nella fascia di età più anziana; secondo l’ISTAT, invece, l’andamento dei morti segnerà una sensibile attenuazione nel primo decennio di previsione ed un incremento nel secondo.
Grafico 3. – Serie storica e scenario previsionale delle morti (ipotesi Centrale)
Fonte: Demo/SI – CRESME su dati ISTAT
Le sostanziali differenze nelle dinamiche naturali scaturiscono da ipotesi sugli scenari migratori notevolmente differenti.
Grafico 4. – Serie storica e scenario dei movimenti migratori e per altri motivi (ipotesi Centrale)
Fonte: Demo/SI – CRESME su dati ISTAT * Provvisorio – Saldo censuario ancora non pubblicato
L’ISTAT, infatti, definisce gli scenari migratori basandosi sull’osservazione dei dati di flusso, con una stima per il 2022 del saldo migratorio pari a 267mila abitanti in più, sostanzialmente in linea con il valore definitivo relativo allo stesso anno (+288mila abitanti). Nel quinquennio successivo il valore del saldo migratorio segna una progressiva riduzione, per poi stabilizzarsi sempre su livelli alti nella fase successiva (264mila unità).
In sostanza l’ipotesi ISTAT sui flussi migratori non tiene conto dei consistenti ritocchi operati ai dati di flusso con le attività di verifica e validazione statistica, riportate nel movimento anagrafico sotto la voce iscrizioni e cancellazioni per “altri motivi” e “saldo Censuario”.
Grafico 5 – Saldo censuario e per altri motivi
Fonte: CRESME su dati ISTAT * Provvisorio – Saldo censuario ancora non pubblicato
In entrambi i casi, infatti, si tratta di interventi operati sui dati di flusso provenienti dalle anagrafi comunali, finalizzati, nel primo caso, alla verifica degli archivi anagrafici comunali in base ai risultati dell’ultimo censimento tradizionale realizzato nel 2011, nel secondo caso, dell’intervento operato annualmente dall’ISTAT con l’introduzione del Censimento Permanente, che dal 2018 in poi prevede delle procedure di verifica e validazione dei dati di flusso anagrafici cercando “segnali di vita amministrativa” in un vasto database in cui confluiscono una molteplicità di archivi amministrativi (INAIL, INPS, Ministero delle Finanze, Agenzia delle entrate, ecc.).
Tabella 3. – L’entità del ritocco dei dati di flusso demografico. | |||||
2019 | 2020 | 2021 | 2022 | 2023 | |
Saldo anagrafico per altri motivi | -132.814 | -185.940 | -107.615 | -107.029 | |
Saldo censuario totale | 18.689 | -42.768 | 47.813 | 28.016 | |
Saldo censuario e per altri motivi | -114.125 | -228.708 | -59.802 | 28.016 | -107.029 |
Fonte: CRESME su dati ISTAT * Provvisorio – Saldo censuario ancora non pubblicato
Sia per gli “Altri motivi”, sia per il “Saldo Censuario”, l’osservazione delle dinamiche storiche evidenzia il prevalere del segno meno, lasciando ipotizzare, quindi, una importante sottostima nei dati di flusso soprattutto della componente relativa alle cancellazioni anagrafiche, sostanzialmente, trasferimenti all’estero non prontamente contabilizzati.
Lo scenario dei movimenti migratori definita dal CRESME, quindi, tiene conto anche degli effetti dell’attività di “pulizia” e validazione statistica dei dati di flusso operata dall’ISTAT, con un valore del saldo che dagli iniziali 167mila abitanti in più si assesta rapidamente su un valore di 33mila unità.
Invecchiamento della popolazione: si riduce l’incremento delle famiglie
Con il transito nella fascia di età più anziana delle cospicue generazioni nate durante il boom demografico degli anni ’60, la transizione demografica giungerà a compimento. La componente più giovane della popolazione (<15 anni) passerà dal 12,3% attuale a circa l’11% della popolazione complessiva, la componente più anziana (>64 anni), invece, dall’attuale 24% nell’arco di un decennio arriverà a superare il 29%.
Grafico 6. – Evoluzione della struttura per età della popolazione residente complessiva
Fonte: Demo/SI – CRESME su dati ISTAT
Le trasformazioni della struttura demografica si ripercuoteranno sulla dinamica delle famiglie, quindi sull’andamento della domanda abitativa primaria.
Il dato ufficiale sul numero di famiglie, tuttavia, è stato diffuso solo con riferimento al 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022, i dati più recenti e la ricostruzione della serie storica è ancora in fase di elaborazione da parte dell’STAT. In attesa che venga reso disponibile il dato ufficiale, il CRESME ha effettuato una stima basata sul dato della vecchia serie applicato alla nuova serie della popolazione.
Secondo le nostre stime, nel prossimo decennio la crescita del numero di famiglie dovrebbe rallentare significativamente, non tanto per la riduzione della popolazione delle classi di età centrale (25-35 anni), quelle dove si concentra l’abbandono del nucleo di origine per dare vita ad una nuova famiglia, che dopo la fuoriuscita delle generazioni dei baby-boomers rimarrà stabile su livelli bassi, il ritmo di crescita delle famiglie tenderà a ridursi per il forte aumento del numero di morti, quindi, delle estinzioni di famiglie esistenti.
Grafico 7 – Serie storica e scenario previsionale delle famiglie residenti
Fonte: Demo/SI – CRESME su dati ISTAT – * Dati ufficiali ISTAT
A fine 2023 in Italia stimiamo 26,43 milioni di famiglie residenti, 381mila in più di quelle di dieci anni prima, con un incremento in termini relativi del +1,46%. Le stime per il prossimo decennio definiscono invece una forbice compresa tra una ipotesi alta con 454mila famiglie in più (+1,72%) ed una ipotesi bassa con un calo stimato di 380mila famiglie (-1,44%). Nell’ipotesi centrale, quella più probabile, nel prossimo decennio il conto delle famiglie sarà sostanzialmente stabile, con 17mila unità in più (+0,07%). In definitiva, anche nell’ipotesi più ottimistica, nel prossimo decennio l’incremento delle famiglie sarà assai modesto, di molto inferiore ai valori di picco della fase espansiva del settore costruzioni (2,8 milioni di famiglie in più tra 2001 e 2011).
Tabella 4. – Serie storica e scenario previsionale delle famiglie residenti | |||||
SERIE STORICA | SCENARIO PREVISIONALE | ||||
ipotesi bassa | ipotesi centrale | ipotesi alta | |||
2013 | 26.049.891 | ||||
2014 | 26.119.480 | 2024 | 26.414.086 | 26.462.621 | 26.512.482 |
2015 | 26.153.867 | 2025 | 26.392.387 | 26.487.697 | 26.586.527 |
2016 | 26.203.357 | 2026 | 26.365.136 | 26.504.085 | 26.650.862 |
2017 | 26.238.869 | 2027 | 26.338.234 | 26.518.420 | 26.711.189 |
2018 | 26.277.765 | 2028 | 26.307.733 | 26.528.140 | 26.765.041 |
2019 | 26.292.765 | 2029 | 26.267.375 | 26.525.719 | 26.805.186 |
* 2020 | 26.205.757 | 2030 | 26.221.873 | 26.516.853 | 26.837.266 |
* 2021 | 26.206.246 | 2031 | 26.170.511 | 26.500.765 | 26.861.071 |
* 2022 | 26.400.326 | 2032 | 26.113.322 | 26.477.755 | 26.876.904 |
2023 | 26.431.455 | 2033 | 26.051.270 | 26.448.854 | 26.885.974 |
Variazione 2014-2023 | Variazione 2024-2033 | ||||
Valore assoluto | 381.564 | Valore assoluto | -380.185 | 17.399 | 454.518 |
Valore percentuale | 1,46% | Valore percentuale | -1,44% | 0,07% | 1,72% |
Fonte: Demo/SI – CRESME su dati ISTAT. * Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni