Il ministero dell’Università, con una spesa di 1.386 milioni, si ferma al 12%. Delle strutture governative con più risorse, la posizione peggiore va assegnata al dipartimento della Transizione digitale, che con 1.244 milioni non va oltre il 10,8%.
Aldilà della classifica ministeriale, alcune considerazioni sono possibili sul risultato generale indicato nella quarta Relazione sullo stato di attuazione del PNRR. Dalla spesa attuale, anzitutto, vanno sottratti 2,7 miliardi dei progetti comunali intestati al ministero dell’Interno, perché stralciati e quindi destinati a uscire dal Piano. La spesa effettiva scende così a 42,9 miliardi, pari al 22%.
Un’analisi sostanziale potrebbe però stralciare dalla spesa attribuibile al PNRR anche il finanziamento al Superbonus che è stato inserito nel Piano solo per un risparmio contabile di spesa pubblica nazionale ma nulla deve al PNRR e tanto meno al Governo Meloni. Senza quella spesa, ben 13,95 miliardi, la percentuale di spesa scenderebbe al 15%.
Il Superbonus spiega quasi completamente l’exploit del ministero dell’Ambiente, in quanto il credito di imposta del 110% assorbe praticamente l’intera spesa ministeriale. I crediti di imposta, spesa automatica in favore di soggetti privati, quali le imprese, spiegano anche l’alto livello di spesa del ministero delle Imprese.
Per il ministero delle Infrastrutture la responsabilità dei ritardi è interamente dei soggetti attuatori cui sonno stati trasferiti i fondi fin dalla prima fase dell’attuazione. In particolare il rallentamento è di Rete ferroviaria italiana che ha un budget di spesa di quasi 25 miliardi. Va anche detto – e il ministro Fitto lo ha sottolineato nella conferenza stampa di presentazione del Rapporto – che i dati di spesa potrebbero essere fortemente sottostimate per le difficoltà di rendicontare sulla piattaforma Regis le spese effettuate. Rete Ferroviaria Italiana è un caso esemplare in questo senso, con forti ritardi nella rendicontazione dei nuovi interventi.
Fitto ha anche annunciato che nel decreto legge PNRR 4 saranno inserite norme proprio per facilitare l’inserimento dei dati della spesa sulla piattaforma Regis.